Deulofeu flop, il Watford non segna mai: c'è il rischio retrocessione
PASSATO E PRESENTE – Il club della famiglia Pozzo, che dal suo arrivo nel 2012 sta vivendo gli anni migliori dalla nascita della società, ha una storia proporzionata al bacino d’utenza della cittadina dell’Hertfordshire: ha partecipato dalla fondazione nel 1881 solamente dodici volte alla First Division e all’attuale Premier League. Questa stagione, però, sembrava poter proseguire l’andamento delle recenti annate Pozziane, anche visto l’undici titolare: l’esperto Foster tra i pali, l’ex Bologna Masina come terzino sinistro, la mediana Capoue (ex Tolosa e ormai una colonna giallonera)-Doucourè che dava solidità, il reparto offensivo composto dal talento ex Rennes Sarr, dall’ex Juventus Pereyra e dall’ex Everton e Milan Deulofeu che non poteva certo far presagire tre mesi e mezzo così negativi. Il problema principale è stato l’attacco dove il neo arrivato, ex Arsenal e Manchester United, Welbeck sta deludendo con soli 390 minuti giocati fin qui, e dove mister 121 gol con la maglia del Watford dal 2010 ad oggi, Troy Deeney, ha subito un brutto infortunio al ginocchio ed è rientrato tra i titolari solo da poche partite.
MOMENTO – Sabato scorso, contro il Crystal Palace, gli Hornets sono tornati a fare punti (0-0 il risultato finale) dopo tre sconfitte di fila, ma il calendario li metterà di fronte queste due settimane a sfide complicatissime: il 14 ad Anfield e il 22 in casa contro i Red Devils. Visto lo score, presagire risultati positivi sembra davvero impossibile anche per i tifosi più ottimisti, che nonostante tutto riempiono quasi sempre fino all’ultimo posto l’amato stadio, il Vicarage Road.
CAMBIO IN PANCHINA – Per dare una scossa al momento nero c’è stato un classico esonero dell’allenatore: Nigel Pearson ha preso il posto di Quique Sanchez Flores il primo dicembre. Il nativo di Birmingham è tornato così su una panchina inglese, dopo il periodo in Belgio al Leuven, per centrare un’impresa non da poco: centrare una salvezza con una squadra che non sembra reagire più, nonostante i buoni valori tecnici. Ci sarà da fare un lavoro mentale, ritrovare il miglior Deeney e magari qualche innesto nel mercato di gennaio. Tra tutte queste difficoltà però, alla fine, la cosa migliore sembra proprio essere quella più impensabile: i punti dalla zona salvezza sono soltanto sei…E allora, buon lavoro Hornets.