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  • Diario da Londra: è il Mother's Day, ma non c'è nulla da festeggiare. Sanità al collasso e stasera parla la Regina

    Diario da Londra: è il Mother's Day, ma non c'è nulla da festeggiare. Sanità al collasso e stasera parla la Regina

    • Caterina Soffici
    La realtà irrompe nel magico mondo del biondo pazzo e di Cip&Ciop. Stamani i giornali inglesi avvisano che la sanità è già al collasso. Quelli più carogna, brexitari duri e sottilmente razzisti, come il Daily Telegraph, quelli che fino a ieri incitavano tutti ad andare al pub e ci irridevano, perché  tanto era poco più di un'influenza, oggi hanno il coraggio di scrivere che se non si sta tutti a casa, l'NHS (sistema sanitario pubblico inglese) entrerà in crisi come quello italiano. Con la piccola differenza che il nostro sistema sanitario sta resistendo da un mese e ha salvato nel frattempo migliaia di vite.

    Il Regno Unito era due settimane indietro (dicevano otto o nove, ma io lo dico dall'inizio che non era così, bastava fare due conti) e non ha sfruttato questo vantaggio. Adesso sono già a corto di letti e la curva dei contagi e dei morti si sta impennando a un livello devastante. Non per fare polemiche, ma stamani ricevo messaggi allarmati dalle mie amiche inglesi, quelle che venerdì andavano dal parrucchiere: Allora avevi ragione. Allora sì, mi spiace. Non che ne gioisca, ma avevo ragione. Oggi inoltre è Mother's Day. Il giorno in cui anche il più distratto degli inglesi si ricorda di avere un genitore e va a pranzo dalla madre. O a trovarla in casa di riposo (più probabile). Con una scatola di cioccolatini, un mazzo di fiori, uno di quei bigliettini tipo le Valentine, con disegnino buffi e frasi umoristiche (in questo, bisogna ammettere, sono proprio bravi). Il biondo pazzo (che come sapete ha già organizzato il delitto perfetto dei vecchi padri con la storia dei pub) ha fatto ha pregato tutti tutti di non andare a trovare la madri anziane.

    Io dalla mia non ci andrei, neppure se fossi in Italia. Ma tanto siamo bloccati qui e lei è bloccata lì, a Firenze, quindi posso infischiarmene di quello che dice il biondo pazzo. La mia mamma sta bene ed è anche di buon umore (compatibilmente). Ha 86 anni  e  da quando è iniziato il lockdown è da sola. Dice: “Non ti preoccupare, io sono qui tranquilla. Ne ho passate di peggio. Che vuoi che sia stare chiusi in casa? Quando ero bambina stavamo chiusi in cantina, perché tiravano le bombe. Poi per anni tremavo ogni volta che sentivo il rumore di un aereo".Ecco. Quindi non lamentiamoci troppo. Che poi non è proprio chiusa in casa, perché per fortuna sta in collina e ha un bel giardino pieno di olivi e di anemoni. Mi ha mandato delle foto. E anche questi fiori bianchi, che non so cosa siano. E neanche lei, perché non è proprio un pollice verde. Poi fotografa le rose. E il rosmarino. Tra un po’ fotograferà le formiche, ma va bene così. Perché la mattina fa mezz'ora di cyclette e poi le ho detto che deve muoversi e quindi esce e fa vari giri del campo. Mi ha detto che ieri  ha anche zappettato le rose e tolto le erbacce. Stasera dirà che le fa male la schiena, ma meglio così.

    Pensavo che la gestione a distanza della nonna sarebbe stata più complicata. Anche perché è una che non si ferma mai. Prima le sue giornate erano un turbinio tra palestra, volontariato alla Misericordia del Gallluzzo, altro volontariato in non so quale casa di cura per preti anziani (li chiama "i miei vecchini", no comment), abbonamento al Comunale, cinema. Invece è piuttosto allegra e di buon umore. E si stupisce: mi chiamano tutti in continuazione. Non mi hanno mai chiamato così tante persone come in questi giorni. Chissà perché... Noi abbiamo istituito anche dei turni. I ragazzi le telefonano un giorno a testa e le raccontano non so cosa. Per loro è Nonna Ladri (da l'Adriana) ma le dicono: "Ciao vecchia, tutto bene?" e lei non si è mai offesa, perché è toscana e sa che anche i miei figli sono un po' toscani, un po' torinesi e  un po' inglesi.

    Tutti la riempiamo di meme e di video scemi e di cose divertenti che girano su Internet sul virus. Dice che è così presa a guardare queste cose sullo Zap (no, non è un nuovo social, ma quello che usiamo tutti), che le giornate passano velocissime. Mai come in questo momento, in cui la lontananza è vera, ringrazio il cielo che si sia impuntata per avere uno smartphone. Ma lascia fare, le dicevo, a che ti serve? Poi fai solo casino. Devo controllare le mail, era la risposta. Certo, perché ha anche il computer e deve avere un traffico di mail forsennato, visto il numero di spam che le pulisco quando vado a Firenze. Così per un Natale o compleanno (che tanto è uguale, perché è nata il 29 dicembre), le abbiamo regalato un iPhone. Poi ha scoperto che c'era anche l'Ipad. E a un altro Natale (o compleanno), le abbiamo regalato anche l'Ipad. Adesso è una nonna tecnologica che scarica i giornali, ci chiama su Skype, usa Waze (colpa di mio fratello) e aveva aperto un account Twitter (tranquilli, se l'è dimenticato quasi subito).

    Questa cosa della tecnologia ci aiuta molto, specie ora che non ci possiamo vedere, ma non è tutta rose e fiori. Casini ne fa. Perde le password e chiama con le domande più assurde e quando ha scoperto gli emoticon ha iniziato a bombardare tutti con cani, animali, scimmie e una volta mi è arrivata la famosa cacca con gli occhi. "Pensavo che fosse un pasticcino di cioccolata" ha detto. Solo la sera la sento un po' più triste. Perché guarda il TG7 delle 8. Le ho detto: non guardarlo. Ma lei lo vuole vedere: non si può non sapere. Secondo me ama Mentana. "Non chiamarmi quando c'è Menty" dice.

    Stamani l'ho appena sentita. E mi ha detto che ora non poteva stare al telefono. Doveva finire di vestirsi e andare in bicicletta alla messa. La cyclette è davanti alla televisione. Le ho detto di non stancarsi troppo. Hai ragione, ha detto. Se vado troppo forte poi mi fanno male le gambe. Tutto bene quindi. Solo una cosa mi ha fatto imbufalire. Ieri è andata a fare la spesa all'Esselunga del Galluzzo. Ed è stata in coda 1 ora e 40 minuti. Nessuno che le abbia detto: signora, passi pure avanti. Nessuno. E lei non chiede. Perché avete capito che tipo è. E io è meglio se non commento.

    Ah, mi ero dimenticata: stasera la regina fa un'altra appello alla nazione. Per una che non parla mai, due appelli in una settimana, la situazione deve essere peggio di quello che pensiamo.

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