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  • Drogballe: Juve, missione per Llorente

    Drogballe: Juve, missione per Llorente

    Un affare con troppe versioni.
    Per un’operatore di (calcio)mercato dissimulare il proprio interesse è un’arte, il problema è che a volte dietro a bugie e depistaggi si nasconde solo indecisione.Lasciamo al lettore il giudizio su quale sia la verità in merito alla gestione dell’affaire Drogba in casa Juve, limitandoci a ricordare la cronologia degli ultimi eventi. Sabato Antonio Conte ha aperto le danze: «E’ un’operazione di cui leggo sui giornali. La società non mi ha mai proposto l’ivoriano, né io l’ho mai proposto alla società». Domenica sera Beppe Marotta ha regalato una versione assai contrastante: «Drogba? Si fanno sempre dei sondaggi e noi l’abbiamo fatto. Abbiamo registrato la sua disponibilità, dopo va verificata la compatibilità economica e poi si va dall’allenatore». Infine ha parlato Drogba: «Nessun contatto diretto». Troppe verità per un solo affare. Come minimo va rivista la strategia di comunicazione. E non ci riferiamo a quella dei giornali.


    Prima o poi si arriverà al Drogba ultimo atto, al momento dobbiamo accontentarci dell’ultima versione. O della penultima, perché ormai è un rincorrersi di tesi. Il problema è capire quale sia quella giusta, dal momento che l’unica costante di questo affare al momento “molto presunto” è che ognuno la racconta a modo suo. Naturalmente le ricostruzioni non collimano e la confusione aumenta.

    PARLA MAROTTA Studio della Domenica Sportiva , la sconfitta con la Sampdoria non è ancora metabolizzata, il mercato resta un buon diversivo. Beppe Marotta apre alla trattativa che il giorno prima Antonio Conte aveva negato (come peraltro prima di lui aveva atto lo stesso amministratore delegato al Tardini il giorno di Cagliari-Juventus, ma in questo caso è passato un po’ di tempo). «Drogba? Si fanno sempre dei sondaggi e noi l’abbiamo fatto. Abbiamo registrato la sua disponibilità, dopo va verificata la compatibilità economica e poi si va dall’allenatore». Allenatore che il giorno prima aveva però dichiarato: «E’ un’operazione di cui leggo sui giornali, la società non mi ha mai proposto, né io ho mai proposto alla società l’attaccante ivoriano. Ci sono parametri economici che non prevedono operazioni del genere. E’ una cosa che ho accettato».

    PARLA DROGBA Teorie discordanti, appunto, e stiamo parlando dell’interno di casa Juve. Se poi interviene direttamente Drogba le cose vanno anche peggio. Infatti passa un’altra mezza giornata e viene resa nota un’intervista rilasciata dall’ivoriano a Eurogol, il magazine del lunedì di Eurosport: «La gente parla troppo: sono tutti attentissimi alle voci sul mio futuro ma in realtà nessun club mi ha mai contattato direttamente. Ho un contratto qui a Shanghai e al momento mi sto godendo le vacanze: un po’ di relax prima della Coppa d’Africa». Insomma, zero contatti diretti, proprio come sostiene Conte. Quindi la Juve chi ha sondato? Bella domanda e qui onestamente bisogna riconoscere che al di là del gioco delle parti, trattare certi giocatori non è semplice. La situazione di Drogba in tal senso è esemplare. Il suo agente storico è il francese Pierre Frelot , il principale professionista d’Oltralpe, esautorato nell’ultimo anno a favore del senegalese Thierno Seydi . Fin qui tutto abbastanza chiaro, non fosse che Joel Drogba , fratello del bomber e calciatore mancato, a sua volta prova a ritagliarsi un ruolo attivo, combinando parecchi guai. L’ultimo consiste in un mandato concesso a Carlos Arino Bajo , agente di stanza a Tenerife, senza informare Seydi. Da quel momento Arino Bajo ha iniziato a seminare in mezza Europa, raccogliendo anche un contatto con un noto agente di casa nostra che ha proposto Drogba alla Juve. Il che spiega, tra l’altro, le diverse versioni (ancora una volta) sull’esistenza o meno di una liberatoria che consente a Drogba di lasciare lo Shanghai Shenhua senza alcun indennizzo per il club.

    COSA SUCCEDE Il punto fermo, al di là delle dichiarazioni ufficiali e di convenienza, è che la Juve sarebbe disposta a tesserare Drogba ma solo in prestito per in prossimi quattro mesi, riconoscendogli un ingaggio di tre milioni circa. Questo è il messaggio fatto pervenire a Seydi, pur in assenza di proposte ufficiali. Poi tanti saluti e amici come prima, a meno che nei quattro mesi a disposizione (che poi sarebbero tre, visto che l’ivoriano è impegnato in Coppa d’Africa fino a metà febbraio) Drogba non faccia talmente bene da meritarsi una conferma, ma a quel punto bisognerebbe aprire una nuova trattativa, perché l’iniziale prestito non cancellerebbe il contratto in essere tra il bomber e i cinesi, che ammonta a 12 milioni di euro l’anno netti. Un bell’intrigo. Anzi, a dirla tutta un bel casino. Pretendere di dire come finirà è impossibile, ma a questo punto iniziare a parlare chiaro sarebbe d’aiuto per tutti, a partire dai diretti interessati.
    (Gianni Lovato - Tuttosport)


    Tre milioni per sei mesi, adesso l’ivoriano deve decidere. L’assalto a Didier ha un obiettivo: vincere la Champions.
    Juve-Drogba, ecco l’offerta.
    Ore decisive per Didier Drogba. La Juventus rinnova la proposta di un tesseramento semestrale con ingaggio di 3 milioni di euro e aspetta una risposta dall'entourage del centravanti, ribadendo l'intenzione di non partecipare ad aste e non considerare rialzi. L'unico strappo, ininfluente, può essere legato alla formula: prestito gratuito dallo Shanghai Shenhua che rivendica la gestione del cartellino anziché acquisizione a parametro zero, possibile secondo l'interpretazione dei manager.


    NODO - Ammesso che il presidente Zhun Jun accetti senza pretese la cessione temporanea, più del compenso, il nodo è la durata: Drogba spinge per legarsi fino al giugno 2014, incontrando le resistenze della Juve che per la prossima stagione ha già prenotato Fernando Llorente e che se anche dovesse effettuare un ulteriore investimento in attacco punterebbe su un calciatore più giovane: Alexis Sanchez del Barcellona o Luis Suarez del Liverpool. L'ivoriano interessa come rinforzo immediato, per cercare di spianare ancora di più il campionato e guadagnare, soprattutto, qualità ed esperienza in vista della Champions: è vero che la Coppa d'Africa potrebbe tagliarlo fuori dalla partita d'andata con il Celtic, ma la Juve confida di ipotecare la qualificazione con le sue forze e sguainare l'arma in più dal ritorno in poi.

    DISPONIBILITA' - Che non si tratti di una boutade, l'ha confermato lo stesso ad Beppe Marotta, pur rimarcando la delicatezza dell'aspetto finanziario: «Si fanno sempre dei sondaggi e noi lo abbiamo fatto - confida alla Domenica Sportiva, rispondendo a una domanda diretta su Drogba -: abbiamo registrato la sua disponibilità, dopo va verificata la compatibilità economica e poi si va dall'allenatore» . L'ultima frase è compatibile con la meraviglia di Antonio Conte davanti alle voci insistenti ( «La società non me lo ha mai proposto e io non l'ho mai proposto alla società» ), anche se la sensazione è quella di parole destinate a sviare davanti ad affari così importanti.

    FUTURO - E probabilmente svia lo stesso Drogba, che nega trattative in un'intervista a Eurosport: «La gente parla troppo: sono tutti attentissimi alle voci sul mio futuro, ma in realtà nessun club mi ha mai contattato direttamente. Ho un contratto a Shanghai e al momento mi sto godendo le vacanze: un po' di relax prima della Coppa d'Africa» . Di sicuro, se è sincero lui, non lo è - o viceversa - l'agente Carlos Arino Bajo: «Didier - la sua recente affermazione - ha un accordo di rescissione con lo Shanghai Shenhua e penso ci siano tante possibilità che possa trasferirsi in Italia a gennaio. C'è un reale interesse da parte di Juventus e Milan, ci sono stati contatti con entrambi i club e ci sentiremo ancora: gli piacerebbe molto competere in uno dei migliori campionati del mondo, proprio come è la serie A».
    (Antonio Barillà - Corriere dello Sport)
     

    Coi bianconeri c’è feeling: altri 10 giorni per l’ok cinese.
    Il fil rouge che unisce la Juventus e Didier Drogba resiste anche alle frasi di circostanza del centravanti ivoriano nel ritiro arabo della sua nazionale. Il dialogo tra il suo entourage eil club di corso Galileo Ferraris proprio in queste ore sta entrando nel vivo. E l’ostacolo dello Shangai Shenua è ormai virtuale. L’ex attaccante del Chelsea deve salvare la faccia perché in effetti il pallino è in mano ai cinesi per almeno altri dieci giorni. Ciò spiega la sua cautela di facciata. In realtà Drogba è in possesso di un documento liberatorio per il mercato europeo e la Juve è ben informata di tutto ciò. E questa circostanza perché il dialogo stia proseguendo nonostante gli apparenti ostacoli. Il vero nodo resta quello dell’ingaggio. Da tempo il club bianconero ha prospettato all’attaccante un contratto di diciotto mesi e lui ha accettato questa soluzione temporale. Resta da chiarire, invece, l’aspetto economico. L’offerta bianconera è di 2,5 milioni di euro netti per la stagione in corso e di 5 milioni per la prossima. Non oltre. Al momento Drogba sta riflettendo, anche perché intende vagliare altre proposte. Ma è altrettanto vero che lo stuzzica l’idea di sbarcare nel campionato italiano e di condividere un progetto importante come quello bianconero. A tutto ciò sta lavorando con attenzione Thierno Seydi, il suo agente: l’unico abilitato a rappresentarlo. E anche su quest’aspetto la Juve ha scelto sin dall’inizio l’interlocutore giusto. A questo proposito è interessante la precisazione del giocatore che ha messo in guardia sull'operato degli intermediari non abilitati a rappresentarlo. E in effetti in queste settimane non sono mancate le incursioni. Generando un bel po’ di confusione. Ma ora è importante che l’a.d. bianconero Beppe Marotta sia sulla strada maestra. E uno dei presupposti più importanti per capire che la Juve ha in mano tutti gli elementi per gestire al meglio la trattativa. L’impressione è che tutto entrerà nel vivo solo negli ultimi giorni del mercato. Un po’ perché tutti vogliono attendere l’uscita di scena contrattuale dello Shangai. Un po’ perché il club juventino vuole fare gli ultimi tentativi per avere subito Fernando Llorente dall’Athletic Bilbao. Insomma, la Juve e Drogba si stanno annusando prima che la partita entri davvero nel vivo. Ancora un po’ di pazienza, allora. Poi, potremo capire davvero come andrà a finire questa storia. Adesso basti sapere che la carne a cuocere c’è di certo. Nessuno sta bluffando, anche se ciascuno sta facendo i propri interessi. E’ ima sfida in ogni caso intrigante. Il valore aggiunto di Drogba non si discute. Vale la pena aspettarlo.

    (Carlo Laudisa - Gazzetta dello Sport)


    Drogba, la Juve è ferma all'offerta di 5,5 mln + bonus per un anno e mezzo.
    Drogba può dire quello che gli pare: lo Shanghai Shenhua resta la sua squadra ma la Juve si è già informata, con i cinesi e non solo. DD si può prendere se accetterà di firmare per un anno e mezzo, per un cifra vicina a 5,5 milioni più bonus. In caso contrario sarà molto difficile: grazie e (possibilmente) a non-rivederci in Champions. Logico quindi che la Juve stia mettendo in fila gli attaccanti prendibili. E c’è una lista di preferenze.

     

    L’azzurrino è il più prendibile. Ma Conte ricorda Borriello...
    Dietro a Didier ecco Llorente. E Gabbiadini è in risalita.
    Ecco la lista di preferenze della Juve per l'attaccante da prendere a gennaio:
    1. Drogba e Llorente Sono i preferiti, ma a certe condizioni. Quelle per Llorente sono piuttosto chiare: Marotta offre 3 milioni subito o si rimanda tutto a giugno. Quando la Juve lo prenderebbe gratis. Naturale che si vada verso dieci-quindici giorni di attesa e valutazioni, in cui l’Athletic Bilbao ha la palla tra i piedi. Llorente sta giocando male — un gol in Liga e uno in Europa League in tutta la stagione — e a Bilbao devono scegliere se accontentarsi di pochi milioni oppure difendere l’orgoglio. Dicendo ancora no alla Juventus e impedendo a Fer di andare dove preferisce.


    2. Gabbiadini Manolo è in prestito al Bologna, quindi può essere fatto rientrare a Torino. Calma, non è complicatissimo maneanche semplice: il Bologna spera di non dover affrontare il problema e, nel caso, protesterebbe con una certa decisione. Logico però che per la Juve questa sia la soluzione più naturale, e per questo Gabbiadini attualmente è considerato la prima alternativa ai due big.

    3. Immobile È la pista più recente e necessita di un passaggio: la Juve dovrebbe risolvere a suo favore la comproprietà con il Genoa, spendendo qualche milione per tornare al 100% titolare del cartellino di Ciro. Decisiva la strategia genoana: che si fa con Immobile, Borriello e Floro Flores? Si tengono perché la salvezza è una faccenda complicata? Oppure uno dei tre può partire?

    4. Borriello Il Genoa, appunto. Preziosi potrebbe lasciar partire lui invece di Immobile, ma l’operazione è stata complicata dai due gol di Borriello al Bologna. Marco è in fondo alla lista ma può rimontare con l’effetto-Conte, che nel 2011-12 lo ha apprezzato nel girone di ritorno. «Borriello ha fatto parte del nostro gruppo lo scorso anno ed è stato determinante in alcune situazioni — ha detto sabato —. In particolare con il suo gol a Cesena abbiamo messo la firma sullo scudetto. Sì, stiamo attenti su tutti i fronti...». Lo dice lui.
    (Luca Bianchin - Gazzetta dello Sport)
     

    Gabbiadini e Immobile i “jolly” fatti in casa. Il Genoa non molla Borriello.
    Llorente, altro blitz. Poi via al "piano B".
    Come prima, più di prima. A maggior ragione alla luce della disfatta d’inizio 2013 contro la Sampdoria, la Juventus è decisa a tentare il tentabile pur di anticipare i tempi dell’arrivo di Fernando Llorente in bianconero. Per carità, il ko di domenica è indubbiamente frutto di tutta una serie di coincidenze e concause (anche e soprattutto a livello fisico e motivazionale); certo è, però, che un’arma in più in attacco in certe situazioni può rivelarsi decisiva. Ecco perché, di conseguenza, parallelamente al sogno di ottenere Didier Drogba in prestito dallo Shanghai Shenhua, i dirigenti bianconeri continuano a cullare la pur minima speranza di riuscire... miracolosamente a convincere i vertici dell’Athletic Bilbao ad assecondarli.


    STRATEGIE Questa la ragione - quantomeno una delle ragioni, e così passiamo al campo strettamente strategico - per la quale l’amministratore delegato Giuseppe Marotta ed il direttore sportivo Fabio Paratici hanno deciso, pronti via, ad inizio gennaio, di comunicare ufficialmente al club basco di aver avviato le trattative per l’attaccante, che si svincolerà a giugno. Il punto è che l’accordo di massima tra il bomber iberico e il club di corso Galileo Ferraris di fatto già c’è. E la Juventus avrebbe già potuto depositarlo, ma “tergiversa” proprio con la speranza di poter stracciare l’accordo con lo svincolato Llorente (valevole, appunto, a partire da giugno 2013) e sostituirlo con un contratto con l’Athletic Bilbao, con decorrenza pressoché immediata.

    LE CIFRE Al presidente Josu Urrutia , tramite intermediari, i bianconeri hanno lasciato intendere di potersi spingere a offrire una cifra che si aggira attorno ai 2-3 milioni di euro (quelli offerti per il prestito di Drogba). Ovviamente, in termini assoluti, non è un “grande offrire” per un nazionale spagnolo campione d’Europa e campione del Mondo... Ma in realtà, considerando le dinamiche e i meccanismi del mercato, l’offerta è in linea con i parametri: l’alternativa, per il Bilbao, è quella di prenderne 0 di euro. A complicare una situazione così teoricamente lineare, contribuiscono tuttavia questioni di orgoglio e di principio. L’addio di Llorente è visto come un tradimento della comunità basca (e ha provocato reazioni particolarmente scomposte anche nella tifoseria), a questo punto si procede a suon di “dispettucci”. Poco importa - a quanto pare - se questi dispettucci possano arrivare a costare svariati milioni di euro.

    ALTRE PISTE Dunque, per ciò che riguarda il fronte Llorente, la Juventus ha fatto la sua parte e aspetta. Valutando quanto attendere ancora prima di depositare il contratto con Llorente. Parallelamente valuta eventuali piste alternative da battere allo scopo di colmare l’assenza - anche in termini quantitativi, oltre che qualitativi - venutasi a creare a seguito del grave infortunio rimediato da Nicklas Bendtner : lesione al tendine del muscolo adduttore lungo della coscia sinistra, con successiva operazione e tempi di recupero stimati attorno ai 3 mesi circa. Ebbene, Marotta e Paratici hanno sondato il panorama in cerca di soluzioni lowcost, i classici “saldi dell’Epifania”... E la loro attenzione s’era inizialmente rivolta verso giocatori come Marco Borriello : stimato da Antonio Conte , apprezzato nella pur breve esperienza in banconero lo scorso anno. L’ipotesi di un nuovo prestito era stata accarezzata, ma il Genoa ha poi chiarito di non esser disposto a privarsi del giocatore. Di conseguenza spazio alle soluzioni “fatte in casa”: Ciro Immobile o Manolo Gabbiadini , di proprietà (o comproprietà) bianconera ma mandati lontano da Torino in modo da consentir loro di giocare con continuità e maturare esperienza. Ora Marotta è tentato di richiamarne uno dei due alla base, pur sapendo che non sarà facile né immediato convincere Genoa o Bologna a concedere il loro “via libera”. Tali e tanti sono, però, gli affari in ballo con i club in questione (prestiti, comproprietà, giovani) che gli argomenti su cui far leva non mancano di certo. Tutto questo, comunque, con grande attenzione alle occasioni che possano venirsi a creare da qui a fine gennaio...
    (Fabio Riva - Tuttosport)


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