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    Dybala: "Difficile lasciare l'Italia. Il 6° posto non mi basta, curioso di Premier e Liga"

    Dybala: "Difficile lasciare l'Italia. Il 6° posto non mi basta, curioso di Premier e Liga"

    • Redazione CM
    Il futuro di Paulo Dybala sta lasciando col fiato sospeso molti tifosi romanisti. L'argentino, tra i pochi big che domani giocheranno contro il Milan,  ha rilasciato un'intervista a The Athletic in cui ha anche parlato della stagione della Roma e di cosa vuole domani. Ecco le sue parole

    STILE DI GIOCO E DE ROSSI- "Io sono così, devo pensare e agire in una frazione di secondo. Ci sono delle occasioni in cui sei in spogliatoio prima di una partita e pensi a quali problemi potrebbero creati i difensori avversari. Ma quando hai il pallone e sei circondato hai uno o due secondi per prendere una decisione per cui deve essere veloce, devi essere spontaneo. È dura se non lo sei. Tutto quello che vedi è spontaneo, non c'è nulla di programmato. De Rossi adora l'Argentina, è ancora molto legato al Boca Juniors e a quel mondo. Sono sicuro che vorrà tornare lì per allenare. Vediamo cosa accadrà. Spero che lui possa avere una carriera di successo come allenatore e che possa rimanere a lungo in Europa per vincere trofei, costruire grandi squadre e continuare a fare quello che sta facendo. Se lo merita".

    LA ROMA -  "A nessuno piace arrivare sesti. Avevamo una squadra per fare meglio di così. Abbiamo giocato molto bene ma alla fine siamo arrivati sesti e non sono soddisfatto. Avremmo potuto fare di più. Infortuni? Nel corso della mia carriera ho sempre cercato di migliorarmi in campo e fuori. Ho cambiato molte persone nel mio staff: il mio personal trainer, il nutrizionista, lo psicologo. Tutto per migliorarmi in campo e in allenamento, mi sono sentito bene quest'anno".

    IL FUTURO -  "Voglio vincere. Sono stato fortunato da aver avuto l'occasione di vincere tutti i trofei. A volte ho vinto e a volte ho perso. Il mio rimpianto è legato alle sconfitte nelle finali europee. Non ho mai vinto una Champions League oppure l'Europa League ma questo resterà il mio obiettivoVoglio vincere tutto quello che posso con la Roma. Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta. Sono in Italia da quasi 12 anni e sto vivendo un momento incredibile. È difficile per me vedermi lontano dall'Italia perché sono diventato un uomo qui. L'Italia mi ha da tutto. Sarebbe difficile lasciare ma ovviamente c'è anche la curiosità di scoprire come potrei comportarmi in campionati importanti come la Liga e la Premier League.".

    COPA AMERICA - "Penso di aver fatto delle cose ottime in queste stagione, ero fiducioso di essere convocato per cui per me è stato un duro colpo. Credo anche che sia difficile per gli allenatore dover scegliere. Rispetto la decisione del CT, ho un ottimo rapporto con lui e sicuramente ha preso la decisione per il bene della squadra"

    JUVENTUS - "Un'estate ricordo che ci fu un tentativo da parte del Manchester e del Tottenham ma più da parte dello United perché la Juventus voleva chiudere l'affare. Era la stagione in cui la Juventus ingaggiò Maurizio Sarri, per cui parlai con lui per capire se mi volesse in squadra oppure no. Dopo quel confronto presi la decisione di rimanere. Non volevo andare via. Volevo rimanere perchè ero felice a Torino e quella fu la mia miglior stagione".

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