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  • Dybala torna tuttocampista: così Sarri si smentisce e dà ragione ad Allegri

    Dybala torna tuttocampista: così Sarri si smentisce e dà ragione ad Allegri

    • Nicola Balice
    C'è Milan-Juve. Bianconeri in evidente difficoltà, di condizione, intensità, idee. Passi indietro per tutti o quasi. Perché metaforicamente li ha compiuti in avanti Paulo Dybala per esempio, la sua prestazione è stata tra le poche note positive della notte di Coppa Italia. Dopo qualche panchina consecutiva, in virtù di equilibri che con Douglas Costa in campo imponevano un centravanti d'area di rigore. Quella stessa area di rigore lasciata sguarnita colpevolmente dalla Juve a San Siro, falso nueve o no. Perché i passi indietro, Dybala, li ha compiuti sul campo e non metaforicamente. Difficile dare una lettura in termine di numeri al sistema di gioco della Juve proposto da Maurizio Sarri giovedì sera: 4-4-2 schiacciato in fase di non possesso, più variabile o casuale in fase propositiva. Con un Dybala protagonista nel nulla, vero. Ma giocando lontanissimo dalla porta, tornando a indossare gli abiti di quel tuttocampista che gli aveva cucito addosso Max Allegri.

    PASSI INDIETRO – La svolta, anche nell'umore, della prima parte di stagione nel rapporto tra Dybala e la Juve stava anche nella gestione che ne aveva fatto Sarri. Una gestione tattica, con la Joya molto più vicino alla porta avversaria, lasciato più libero da compiti di sacrificio per fare la differenza negli ultimi trenta metri. Non a caso il bottino attuale parla di 11 gol e 11 assist di Dybala, quando la scorsa stagione il contatore si era fermato a 10 reti e appena 2 passaggi decisivi. Tutta un'altra storia insomma. Poi però è ricominciata la vecchia storia. Quella che vede Dybala recriminare in occasione di un paio di sostituzioni, seguito a ruota dall'amico Pipita. Quella che vede Dybala richiamato nella sua metà campo quasi per più tempo di quello trascorso in quella avversaria, un po' per aiutare la squadra in una fase di sofferenza, un po' per fornire delle alternative allo sviluppo di un gioco recentemente troppo prevedibile. Così dà e, soprattutto, prende calci. Così suda e fatica, ma non si diverte più. Così anche Sarri ha bisogno del Dybala che voleva Allegri.

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