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Effetto Pioli-Rebic, il Milan sa vincere anche senza Ibra. Crisi Toro senza fine, ora rischia

Effetto Pioli-Rebic, il Milan sa vincere anche senza Ibra. Crisi Toro senza fine, ora rischia

  • Alberto Cerruti
    Alberto Cerruti
Chiamatelo effetto Pioli, o meglio effetto Rebic, perché il primo cambia tatticamente il Milan e il secondo lo fa vincere segnando il gol dell’1-0 contro il Torino. La vera notizia così è un’altra, perché per una volta non ha senso parlare di effetto Ibrahimovic, visto che lo svedese non entra nell’azione decisiva e soprattutto sbaglia due gol clamorosi nella ripresa che avrebbero evitato di mantenere aperta la partita fino all’ultimo dei tre minuti di recupero. Portafortuna, questo sì, Ibrahimovic serve come punto e punta di riferimento, ma se il Milan vince meritatamente il merito è del movimento degli esterni, Castillejo da una parte e Rebic dall’altra che fanno girare la testa, soprattutto nel primo tempo, agli imbarazzati e imbarazzanti giocatori del Torino. E così adesso i granata devono guardarsi le spalle perché sono soltanto cinque i punti di vantaggio sul Genoa terz’ultimo. Una dimostrazione non nuova che il cambio dell’allenatore spesso non serve, perché dopo le tre sconfitte consecutive di Mazzarri, questa è la seconda consecutiva per Longo incapace di rimettere in corsa una squadra spenta e sopravvalutata. Il Milan, invece, sale a quota 35 con gli stessi punti di Parma e Verona, più che mai in corsa per guadagnarsi un posto nella prossima Europa League, che sarebbe comunque un piccolo traguardo di consolazione.

TORO SEDUTO - Perso Calhanoglu per infortunio, Pioli rilancia Paquetà al centro del tridente a supporto di Ibrahimovic, fermi restando Castillejo a destra e Rebic a sinistra, in omaggio al nuovo 4-2-3-1. Ma al di là del modulo, come sempre, la differenza la fanno gli interpreti e la rispettiva mentalità. Dall’altra parte, infatti, non basta la mossa a sorpresa di Longo che preferisce Edera a Verdi, come seconda punta al fianco di Belotti, perché il Torino si rannicchia tropo presto nella propria metà campo, favorendo la pressione del Milan. Un Toro seduto, insomma, non sugli allori ma sulla sua crisi certificata da quattro sconfitte consecutive in campionato, tre con Mazzarri e una con Longo

SOLTANTO MILAN - E’ vero che Berenguer da ottima posizione spara alto, ma per tutto il primo tempo si vede soltanto il Milan, che ci prova all’inizio con Paquetà il cui destro in corsa viene deviato da Sirigu. E’ il classico preludio al gol, propiziato da un passaggio di Paquetà per Castillejo, il cui preciso cross dalla destra trova Rebic al centro pronto a precedere Lyanco con la deviazione per il meritato 1-0. E’ il quinto gol in campionato per il croato, rinato grazie a Pioli che ha saputo trovargli la giusta collocazione come seconda punta sulla sinistra. Trovato il vantaggio, il Milan insiste alla ricerca del raddoppio anche perché il Torino non dà segni di risveglio. 

DA MUSACCHIO A GABBIA - L’unico neo nel buon primo tempo rossonero è l’infortunio a Kjaer costretto a uscire per infortunio allo scadere dei 45’. Al suo posto dovrebbe entrare Musacchio, ma quando Pioli gli fa segno di scaldarsi l’argentino gela il tecnico sostenendo di avere un problema fisico e così al suo posto debutta in serie A Matteo Gabbia, 20 anni, ultimo prodotto del settore giovanile. L’episodio non passa inosservato perché Musacchio non torna in panchina dopo l’intervallo. Purtroppo per i rossoneri, però, non passa inosservato nemmeno il clamoroso gol sbagliato da Ibra che calcia fuori da ottima posizione, imitato poco dopo da Castillejo. E allora, dopo avere rischiato fin troppo, il Torino si avvicina finalmente a Donnarumma che compie la sua prima parata per bloccare un colpo di testa di Belotti.

ASSALTO INUTILE - Con Zaza al posto di Edera, Longo spera di incidere di più. Pioli, invece, boccia la prova d’appello concessa a Paquetà, rilanciando Bonaventura nell’ultima mezz’ora. Tatticamente non cambia nulla da una parte e dall’altra, anche se il Torino cerca di uscire dalla propria metà campo come non aveva mai fatto nel primo tempo. Berenguer e Ansaldi sono i più attivi sulle fasce, ma siccome non basta nemmeno il loro movimento, ecco Millico e Aina per l’assalto finale. Il vecchio cuore granata, però, non basta perché il Milan regge e festeggia il ritorno al successo, dopo il pareggio con il Verona e la sconfitta nel derby.







IL TABELLINO

Milan-Torino (1-0 primo tempo)

Marcatori: 25' pt Rebic (Mi)

Assist: 25' pt Castillejo (Mi)

Milan (4-4-1-1): Donnarumma G.; Calabria, Kjaer (dal 44' st Gabbia), Romagnoli, Theo Hernandez, Castillejo, Kessiè, Bennacer, Rebic (dal 43' st Leao), Paquetà (dal 23' st Bonaventura), Ibrahimovic. All. Pioli  A disposizione: Begovic, A. Donnarumma, Musacchio, Saelemaekers, Gabbia, Laxalt, Brescianini, Bonaventura, Leao. 

Torino (3-5-2): Sirigu; Lyanco (dal 40' st Aina), Nkoulou, Bremer; De Silvestri, Lukic, Rincon, Berenguer (dal 40' st Millico), Ansaldi; Edera (dal 19' st Zaza), Belotti. All. Longo A disposizione: Ujkani, Rosati, Baselli, Zaza, Singo, Millico, Meite, Djidji, Aina, Adopo.

Ammoniti: 22' pt Bennacer (Mi), 34' pt Edera (To), 5' st Castillejo (Mi), 15' st Rincon (Tor), 39' st Pioli (Mi)

Arbitro: Michael Fabbri di Ravenna

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