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  • ​Empolimania: 4-3-1-2 o 3-5-2, da quale modulo riparte Andreazzoli?

    ​Empolimania: 4-3-1-2 o 3-5-2, da quale modulo riparte Andreazzoli?

    • Carlo Alberto Pazienza
    Finalmente è ufficiale: Aurelio Andreazzoli è il nuovo “vecchio” allenatore dell’Empoli. Per il tecnico di Massa, reduce dall’esperienza durata appena 113 giorni sulla panchina del Genoa nella prima parte della stagione 19/20, si tratta infatti del secondo ritorno per la terza esperienza in azzurro. Una scelta saggia, l’unica possibile se si considerano tempi, budget, motivazioni e anche alternative disponibili. Una scelta che fondamentalmente si basa su tante certezze ma anche, inevitabilmente, su qualche dubbio. Andreazzoli rappresenta l’usato sicuro, un allenatore che conosce l'ambiente, che non impone scelte sul mercato, che lavora con quel che ha e che sa valorizzare i giovani, aspetto questo determinante nella filosofia della società azzurra. Ci sono però anche alcuni leciti dubbi sulla sua nomina. Intanto perché quella del tecnico toscano è, non ce ne voglia, una scelta di ripiego. Inutile negarlo: la voglia di scappare di Dionisi non era prevista dalla società, ne è stata accettata a cuor leggero. Con Dionisi l'Empoli sapeva da cosa veniva e da cosa ripartiva: non poco per una squadra che ha l’obiettivo di mantenere la categoria. Andreazzoli resta una scelta valida e sensata per i motivi di cui sopra, ma Corsi e la squadra mercato dell'Empoli non hanno avuto modo di ponderare, per i tempi e soprattutto per le alternative, una soluzione diversa. In secondo luogo perché lo score di Andreazzoli nella massima Serie non è certamente dei più incoraggianti, ad Empoli così come a Genova sponda Genoa.

    Nel capoluogo ligure infatti Andreazzoli è durato appena 8 gare di campionato, portando a casa una sola vittoria e due pareggi, prima di essere esonerato in favore di Thiago Motta. Le cose non sono andate troppo bene nemmeno la stagione precedente con gli azzurri in Serie A, un’esperienza che il tecnico ha vissuto in due fasi, dall’esonero alla nuova chiamata dopo la parentesi Iachini. Un’annata strana quella, con un Empoli ricco di giocatori di talento (Caputo, Bennacer, Krunic, Di Lorenzo, Dragowski) ma incapace di salvarsi nonostante le 3 vittorie consecutive prima della decisiva sconfitta contro l’Inter all’ultima giornata. Qualcuno sostiene ancora che a costare caro agli azzurri fu proprio l’esonero di Andreazzoli, cacciato forse con troppa fretta dopo il sonoro 5-1 incassato a Napoli all’undicesima giornata. È innegabile però che in certo qual modo il tecnico toscano abbia tratto vantaggio dal lavoro di Iachini, che aveva subito impostato il 3-5-2 soppiantando il 4-3-1-2 (a volte trasformato in albero di Natale) tanto caro al suo predecessore. Nelle prime 11 giornate Andreazzoli si era infatti affidato ciecamente al modulo che aveva reso il suo Empoli una macchina perfetta in Serie B: purtroppo però nella massima serie le cose sono andate diversamente e l’Empoli in quel lasso di tempo riuscì a guadagnare 6 miseri punti incassando la bellezza di 20 gol. L’esordio di Iachini fu da urlo, con 10 punti nelle prime 4 uscite, ma le successive 8 sconfitte in 12 gare convinsero Corsi a tornare sui suoi passi. Così Andreazzoli ripartì dal centrocampo a 5 impostato da Iachini, sfiorando il miracolo con 5 vittorie e 5 sconfitte nelle ultime 11 partite. C’è molta curiosità dunque nel capire su quale schieramento Andreazzoli punterà nella sua terza esperienza a Empoli. Il 4-3-1-2 infatti non solo identifica il recentissimo passato azzurro (Dionisi ci ha costruito la sua cavalcata), ma rappresenta una sorta di marchio di fabbrica dell’Empoli Calcio: Andreazzoli quindi vorrà riscattare l’esperienza non positiva con questo modulo o ripartire da dove aveva lasciato?

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