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  • Esoneri: Zampa, un brasiliano ti batte!

    Esoneri: Zampa, un brasiliano ti batte!

    • Pippo Russo
    Manco Zamparini. Nemmeno il più mangia-allenatori fra i presidenti italiani avrebbe riservato a Vagner Benazzi il trattamento che gli è stato destinato dal presidente del Comercial, club militante nella serie A3 del campionato di San Paolo del Brasile: nomina e esonero nel giro di cinque giorni. Se non è un record, ci si avvicina di sicuro. A firmare questa prodezza è un signore che di cognome fa Spinelli, ciò che rimanda a un presidente italiano non meno propenso a far saltare panchine, ma che soprattutto di nome fa Brenno. Uno da cui, nomen omen, è naturale aspettarsi guai per i vinti. Ma non è questo il caso. Perché in questo caso i guai sono toccati al vincitore. Nella sola gara che Benazzi (foto
    orm.com.brha condotto dalla panchina è arrivata per il Comercial una vittoria squillante: 5-1 contro il Guaratinguetá. Dunque, ricostruendo la fulminea timeline della vicenda, succede che Vagner Benazzi venga incaricato venerdì 26 febbraio, vinca 5-1 la partita d’esordio disputata domenica 28 febbraio, e poi sia cacciato martedì 1° marzo. Siamo al caso clinico, o c’è una spiegazione plausibile a questa follia?

    La spiegazione ci sarebbe, per quanto non sufficiente a dar conto dell’impazzimento della situazione. E forse per una volta la colpa non sta tutta dalla parte del presidente che esonera. Il motivo della decisione di rimuovere dalla guida tecnica il sessantunenne Vagner Benazzi sta infatti nelle dichiarazioni da lui rilasciate nel dopo-gara. Forse perché gasato da un esordio così effervescente, l’allenatore ha usato la conferenza stampa per lanciare un avvertimento alla società che l’aveva ingaggiato soltanto 48 ore prima: se non gli avessero saldato un vecchio credito da 200 mila reais (circa 47 mila euro), se ne sarebbe andato. Una pretesa legittima in linea di principio, se non fosse per la scelta dei tempi e per il destinatario della richiesta.

    Per meglio chiarire i termini della vicenda va aggiunto che il debito del Comercial verso Benazzi risale al 2014, quando l’allenatore aveva guidato la squadra sotto un’altra gestione dirigenziale: quella dell’impresario Nelson Lacerda, proprietario della Lacerda Sport. Secondo la nuova dirigenza, le rimostranze di Benazzi andrebbero fatte verso Lacerda. Una tesi non sostenibile, poiché i debiti delle società sportive verso i tesserati non si estinguono certo col cambio delle compagini dirigenziali: sarebbe troppo comodo. Però l’uscita di Benazzi rimane improvvida. Aveva accettato di guidare la squadra nonostante l’esistenza di quel credito. Dunque si dava per scontato che mettesse temporaneamente tra parentesi la questione, o che quantomeno non facesse pressioni immediate. E invece alla prima vittoria Benazzi ha battuto cassa, e pure con toni ultimativi nel corso di una conferenza stampa. A quel punto il presidente Brenno Spinelli non ha potuto far altro che mettere l’allenatore davanti all’alternativa: pubblica ritrattazione delle dichiarazioni rilasciate ai giornalisti, o esonero. Scontato che la soluzione fosse la numero due. E così, da un weekend all’altro, il Comercial si trova di nuovo col problema di affidare la panchina a un allenatore. Un consiglio al presidente Brenno Spinelli: si accerti che il nominato non tenga un pacco di cambiali nel cassetto.

    @pippoevai

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