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  • Estate 1982: quando Pablito riunì l'Italia a pezzi

    Estate 1982: quando Pablito riunì l'Italia a pezzi

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Chi non c'era non può capire. L'Italia a pezzi: non solo quella del calcio, che andava ai Mondiali senza speranze, ma anche il Paese, aggrappato a un grande presidente - Sandro Pertini - però messo in ginocchio da spaccature, crisi, attentati, paura. Era il 1982, l'Italia in spiaggia parlava molto di calcio. Con rabbia, la Nazionale non piaceva a nessuno. Poi riapparve lui: Paolo Rossi. Era discusso, come no? Era stato la rivelazione dei Mondiali in Argentina, assieme a Cabrini, ma poi era finito nel caos. Squalificato per il calcioscommesse, era stato acquistato dalla Juve ed era tornato in campo poco prima di partire per la Spagna. Ma Bearzot che lo porta a fare ai Mondiali uno che non gioca a due anni? Non toccò palla per tre partite, finite tutte in pareggio. Anzi per quattro, perché anche contro l'Argentina di Pablito si ebbero poche tracce benché la squadra di Maradona (già, proprio Diego...) fosse stata sconfitta dagli azzurri. D'improvviso, la svolta. Nel nome e nel segno di Paolo Rossi: tre gol al Brasile, due alla Polonia, uno alla Germania. A volte la storia si fa in una manciata di giorni. Lui la cambiò in tre partite, e non è un'esagerazione. L'Italia - non solo quella del calcio - diventò un'altra. Unita, gioiosa, felice. Lo sport talora segna la vita di un Paese. Gino Bartali evitò che scoppiasse la guerra civile con una vittoria al Tour dopo l'attentato a Togliatti. Paolo Rossi riunì un'Italia a pezzi con sei gol. No, chi non c'era non può capire. @steagresti

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