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Estate italiana: subire le feste o chiamare la polizia? Pazienti legati e intubati senza anestesia in Brasile

Estate italiana: subire le feste o chiamare la polizia? Pazienti legati e intubati senza anestesia in Brasile

  • Mino Fuccillo
    Mino Fuccillo
Estate che tutto riapre: è l'unica evidenza (non scientifica) su cui tutti sono d'accordo. Tanto che gran lavoro per anticiparla l'estate. A fine aprile-inizio maggio al massimo per ristoranti, bar, teatri, cinema, palestre, piscine...Il calcio ha avuto per primo e in esclusiva la data precisa per riaprire: l'11 di giugno (ma si lavora ad anticipare anche questa). Dunque non si può non dire, d'accordo con Luca Zaia, che, se stadi con pubblico, allora liberi tutti. Liberi di assembrarsi nel chiedere, proporre, fissare aperture. Liberi nello sgomitare caotico dell' ognun per sé e l'estate per tutti. In questo Draghi premier non ha portato ordine e non ha cambiato l'ordine in cui si procede verso le riaperture: per ordine di lobby secondo trama reale del tessuto sociale. Tutti essenziali, prioritari ed operanti in sicurezza, basta riaprire. 

Il feticcio protocollo - Il protocollo: lo si esibisce, categoria per categoria. Ha il valore meraviglioso e tipico del pezzo di carta che autorizza con il suo potere di...pezzo di carta. Protocolli rigidi quanto si vuole, tanto di rispettarli si farà più o meno finta. Protocolli di fatto senza controlli. Un po' perché controlli reali e massicci sono al limite dell'impossibile, molto perché chi i controlli li  chiede allegati ai protocolli, se poi controllo gli arrivasse davvero li dichiarerebbe oppressivi. 

I due metri di distanza al ristorante - Un esempio, forse il più esplicativo: i due metri di distanza al ristorante tra un tavolo e l'altro. Le Regioni, d'intesa con le categorie, hanno presentato al governo protocollo: facci riaprire e bar ristoranti terranno tavoli separati da almeno due metri e due i metri al bancone del bar tra ciascuno che al bancone prende il caffè. Quando finalmente riapriranno ristoranti e bar, portatevi un metro, così per misurare quanto saranno rispettati i due metri di distanza. 

Protocolli salva attività anche in Zona Rossa - Secondo documento delle Regioni (sentite le categorie interessate) con opportuni protocolli d'uso praticamente tutte le attività potranno restare aperte anche in Zona Rossa. Perfetto. Ma allora che cosa sarà una Zona Rossa? Un pezzo di carta obbligatorio per tutti, con deroghe universali allegate. 

Dalla scorsa estate unica differenza il vaccino - I protocolli c'erano anche la scorsa estate, svanirono con la stessa velocità della rugiada al sole. Sarà lo stesso anche questa estate. L'unica differenza è il vaccino, la popolazione vaccinata per l'estate. Differenza che dovrebbe bastare, quasi, forse, si spera. Il resto, purtroppo, tutto uguale. 

Festa dai vicini: subire o chiamare la polizia? - Un dibattito via social (e anche sui giornali e in tv) nato da una telefonata di Alessandro Gassman. Se i vicini organizzano una festa chiaramente con tante persone, chiaramente una festa con tanta gente in una casa, chiaramente una festa di quelle non solo vietate ma anche pericolose, e non solo per chi vi partecipa, che fare? Subire la libertà altrui di violare le regole, subire di vedersi sulla soglia di casa i comportamenti che diffondono contagio? Subire in nome di due forti leggi: farsi i fatti propri la prima e non fare la spia la seconda? Oppure chiamare la polizia per non lasciare che la libertà altrui esondi in prepotenza a tuo diretto danno? Per non dare una mano a chi di fatto prolunga il tempo delle limitazioni e divieti? Per non farsi, in fondo di questo si tratta, mettere i piedi in testa? 

Impossibile da immaginare - Brasile, mancano gli anestetici e giunge dagli ospedali brasiliani la notizia che pazienti vengono intubati da svegli e, intubati, tenuti legati perché non si muovano durante la respirazione assistita. Una sofferenza impossibile da immaginare, qualcosa che dà davvero i brividi anche solo a pensarla, anzi pensarla non si può, è qualcosa di troppo orribile anche per riuscire a pensarla davvero. 

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