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  • Euro 2016, Romania: il cammino, la stella e la sorpresa

    Euro 2016, Romania: il cammino, la stella e la sorpresa

    Partecipazioni: 1984, 1996, 2000, 2008
    Miglior risultato: quarti di finale 2000

    IL CAMMINO

    Inserita in un girone sulla carta agevole, con Irlanda del Nord, Ungheria, Finalndia, Far Oer e Grecia, la Romania ha rispettato il pronostico, centrando la qualificazione senza troppe difficoltà. La squadra che è stata prima di Piturca, che nell'ottobre 2014 ha lasciato la guida della nazionale per accettare la ricca proposta dell'Al Ittihad, poi di Iordanescu, ha chiuso al secondo posto alle spalle della sorpresa Irlanda del Nord, un cammino agevolato da una campagna da dimenticare della Grecia, fanalino di coda del gruppo F con le Far Oer. La Romania non è la squadra spettacolare degli anni 90, come dimostra il dato sui gol segnati, solo 11 in 10 partite, ma è tremendamente solida: la difesa guidata dall'oggetto misterioso del Napoli Chiriches è stata la migliore delle qualificazioni, con solo due reti subite. 

    LA FORMAZIONE TIPO

    (4-4-2) Tatarusanu; Sapunaru, Chiriches, Grigore, Rat; Torje, Hoban, Pintilii, Stanciu; Budescu, Andone.

    LA STELLA

    Vlad CHIRICHES. Il difensore scaricato dal Tottenham, dimenticato in panchina dal Napoli, in nazionale è un altro tipo di giocatore. Solido, impermeabile, l'ex giocatore della Steaua Bucarest è un leader a 360 gradi, che guida il reparto e partecipa al lavoro di costruzione. La Romania, inserita nel gruppo A con Francia, Svizzera e Albania non cambierà il suo atteggiamento: rigore tattico, linee vicine, ripartenze veloci. Il fatto di aver giocato complessivamente solo 17 partite tra campionato e coppe non sarà un problema: Chiriches è la proiezione in campo del generale Iordanescu, la guida rispettata di un gruppo formato da ben 13 giocatori che militano in Romania. 

    LA POSSIBILE SORPRESA

    Nicolae STANCIU. Per il trequartista classe 1993 l'Europeo in Francia è la vetrina giusta dove mettersi in mostra. ll suo futuro è lontano dalla Steaua Bucarest, con la quale in questa stagione ha segnato 12 gol in 28 partite, nonostante le 'sparate' della famiglia Becali può essere un acquisto low cost. The Little Maestro, come viene soprannominato, si ispira al grande Hagi: non ha il talento del Maradona dei Carpazi, ma ha l'imprevedibilità dei numeri 10. Vietato dargli spazio.

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