Calciomercato.com

  • Fagioli e le scommesse: le dipendenze in famiglia, le liti col padre, i debiti. La squalifica: ipotesi dieci mesi

    Fagioli e le scommesse: le dipendenze in famiglia, le liti col padre, i debiti. La squalifica: ipotesi dieci mesi

    Nicolò Fagioli e le scommmesse. Un articolo dettagliato del Corriere della Sera entra nei dettagli della ludopatia del centrocampista della Juventus. Nicolò a 22 anni si ritrova nella rete delle scommesse sportive illegali, si autodenuncia alla Procura della Figc, decide di affidarsi a un terapeuta per guarire dalla ludopatia, con la quale combatte da qualche anno. Ma come ci è arrivato a ridursi così? Bambino cresciuto in fretta, punta tutto sul pallone. Via di casa e catapultato da solo in un mondo dove esistono soltanto il calcio e i soldi. Senza una base culturale, con qualche valore e tanta solitudine. È timido, si imbarazza facilmente, diventa subito rosso. Si è perso così, Nicolò. Neanche immaginando a cosa poteva andare incontro. E non è certamente un alibi.

    LA LUDOPATIA - Nella sua famiglia ci sono storie di dipendenze: un parente a lui molto vicino ha combattuto con un altro tipo di assuefazione, di quelle con conseguenze più visibili, che alterano gli umori e i comportamenti. Nicolò ci ha dovuto fare i conti durante l’adolescenza a luci e ombre: da un lato il grande sogno del calcio che si realizza, dall’altro i rapporti difficili con il padre, le liti in famiglia, l’assenza di un punto di riferimento. Ed è questo il secondo fattore di rischio. Fagioli è un ragazzo solitario: pochi amici, una fidanzata storica, il cellulare come un’appendice del corpo. Da lì scommetteva, inizialmente per gioco, successivamente per necessità. Perché si era esposto finanziariamente e anche tanto. Deve restituire le somme che allibratori senza scrupoli gli hanno anticipato. Puntate su ogni cosa, ogni sport: calcio e non solo. Ammonizioni, tiri in porta, espulsioni. Mai sulla sua Juventus, pare. Così ha dichiarato agli investigatori che avranno riscontri dai suoi dispositivi mobili, cellulare e tablet sequestrati. Nicolò si è indebitato, la sua esposizione finanziaria è pari quasi a un milione di euro, il contratto (l’ultimo lo ha fatto lo scorso anno) non gli sarebbe bastato ad assecondare richieste così alte. Ha sbagliato, lo ha ammesso, e pagherà per questo. 

    LA SQUALIFICA: COSA RISCHIA - Che squalifica rischia Fagioli? Nicolò viene messo di fronte alle proprie responsabilità dalle forze dell’ordine, ammette subito le sue colpe mostrandosi collaborativo nella ricostruzione della sua tendenza al gioco. Subito dopo si autodenuncia alla Procura della Figc: spiega di non aver mai puntato sulle sue partite e sulla Juventus, ma ammette di aver scommesso anche sul calcio, sulla Serie A e sulla Champions League, anche se in misura ridotta rispetto ad altre discipline come il tennis, di cui è molto appassionato. Il procuratore Chiné avrà modo di verificare l’affidabilità della ricostruzione di Fagioli subito dopo aver ricevuto gli atti delle indagini dalla Procura di Torino: torna tutto, rispetto a quanto ammesso da Nicolò nella sua autodenuncia. Non è un aspetto banale, ai fini del provvedimento che arriverà. 

    Se a livello penale dovrebbe cavarsela con una multa, il centrocampista andrà sicuramente incontro a una squalifica: secondo quanto si legge sulla Gazzetta dello Sport, l’autodenuncia e l’approccio collaborativo nel concedere dettagli utili alle indagini potrebbero limitare lo stop tra gli 8 e i 10 mesi, partendo dal rischio di stop per 3 anni per aver scommesso sul calcio. Fagioli dovrebbe essere ascoltato per l’ultima volta dalla Procura federale nei prossimi giorni, possibile che venga sentito anche il team che lo ha in cura così da avere maggiore contezza sul reale percorso di consapevolezza fatto dal ragazzo per risolvere il problema della dipendenza dal gioco d’azzardo. 

    Altre Notizie