Juan Guillermo Cuadrado arriva come superjolly esterno, uno specialista di prove multiple dalla difesa fino all’attacco, a seconda dei moduli e degli avversari: un’operazione tecnica che ha risvolti economici di riguardo (volendo sintetizzare 5 milioni per la metà da versare entro il 2014, cifra comprensiva del prestito oneroso fino al giugno 2013).

Nelle intenzioni della Fiorentina, Cuadrado sarà uno dei giocatori su cui puntare per la rinascita fisica e mentale di un gruppo che entro due-tre anni dovrà puntare verso obiettivi ambiziosi. Sull’aggettivo ambizioso bisognerebbe mettersi d’accordo, anche se nei piani della società c’è il ritorno in Europa. Limitiamoci per ora a Cuadrado: ribadita l’importanza dell’operazione economica, il ruolo dell’esterno colombiano dipenderà dalle situazioni, essendo Cuadrado in confidenza con tutte le posizioni da occupare, a seconda delle esigenze tecniche dell’allenatore. Pradè è in attesa di formalizzare anche l’arrivo in prestito di Viviano, che nei piani combinati con il Palermo sarà accompagnato anche da Della Rocca.

Parte stamani per il ritiro di Moena una Fiorentina che migra anche verso una nuova dimensione di se stessa, soprattutto per la prospettiva di costruire rapporti migliori all’interno dello spogliatoio dopo anni devastati. In questo senso, o solo in questo senso, deve essere probabilmente inquadrato l’arrivo di Lupatelli, giocatore stimatissimo da Pradè sotto il profilo dell’uomo capace di fare gruppo. Fra parentesi sono eccellenti — se non di più — i rapporti di stima fra lo stesso Lupatelli e Viviano, per cui l’idea è quella di ricomporre un tandem che funzioni anche a livello di feeling. Da stabilire in questo senso la posizione di Neto, che parteciperà con la nazionale brasiliana alle Olimpiadi e potrebbe rientrare in qualche operazione con il Sudamerica.