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  • Fiorentina, ecco Gollini: 'Ho lasciato l'Atalanta per colpa di una sola persona. Firenze piazza ideale'

    Fiorentina, ecco Gollini: 'Ho lasciato l'Atalanta per colpa di una sola persona. Firenze piazza ideale'

    • Mattia Sorbetti
    Questa mattina è stato il giorno della presentazione di Pierluigi Gollini: il neo portiere della Fiorentina, accompagnato dal dg Joe Barone, ha parlato in conferenza stampa direttamente dal ritiro di Moena. Queste le sue parole:
     
     "L’impatto è stato molto buono, quando si gioca nelle squadre forti è normale che ci sia competizione.. Pietro ha fatto un’ottima stagione l’anno scorso. Sono convinto che la concorrenza faccia sempre bene, così come sempre è stato anche al Tottenham nonostante non abbia giocato tanto. Sono molto felice di essere qui, mi allenerò sempre al massimo e se giocare o meno…deciderà il mister”.

    Il neo portiere ha risposto anche sull’addio all’Atalanta. “Non è stato un addio dovuto a motivi tecnici con l’Atalanta, ma dei problemi di altra natura con una persona. Negli anni credo di aver dimostrato il mio valore sul campo, dove ho fatto tantissime presenze anche in Europa. Vorrei in primo luogo ringraziare anche la famiglia Percassi e i tifosi dell’Atalanta, perchè negli anni mi hanno dato tanto. Con quella maglia ho fatto sempre ottime prestazioni, riuscendo a dimostrare col tempo il mio reale valore. Sono venuto qui per dimostrare il giocatore che sono stato”.

    Incalzato dai colleghi, il portiere ha parlato della possibilità di tornare a giocare la Champions. “E’ normale che sarebbe un sogno bellissimo per me, ma anche un premio per la città di Firenze e per i tifosi. Tornare a Firenze sono sincero mi fa un certo effetto: ero un ragazzino quando giocavo alla Fiorentina, ma sono convinto che sia stato uno step fondamentale per la mia carriera. Sono partito da casa giovanissimo, non è mai facile per nessuno. Sono convinto che senza quella tappa non sarei stato pronto per quello che poi ho fatto. In quegli anni sono stato molto bene, appena ne ho avuto la possibilità sono tornato”.

    Il classe ’95 ha poi parlato dell’importanza del palleggio per un portiere e del suo rapporto con Pietro Terracciano:  “Nel calcio di adesso il portiere deve saper fare tutto per giocare ad alti livelli. I più forti riescono a fare tutto bene: parare, giocare coi piedi, uscire. Il mio rapporto con Terracciano? Nella mia carriera ho sempre provato a ‘rubare’ qualcosa dal punto di vista tecnico ad ogni collega che ho avuto: è una cosa che ho fatto in ogni mia esperienza passata, e sono certo che lo farò anche con Terracciano e Rosati, perché non si finisce mai di imparare. E’ questo il modo per diventare più forti”.

    Ha inoltre parlato della sua esperienza in Premier League con il Tottenham: . “Negli anni in Inghilterra ho avuto esperienze importanti, cose che mi hanno fatto crescere anche mentalmente. Nell’ultima stagione al Tottenham, nonostante abbia giocato poco, ho imparato tanto: ho avuto la fortuna di allenarmi con giocatori fortissimi e con campioni del mondo come Lloris. A volte, anche se non giochi, puoi comunque crescere, se affronti ogni situazione con la testa giusta. La Premier è un campionato molto p competitivo, particolare, si cresce molto giocando lì”.

    Il numero 95 gigliato ha poi parlato del suo ritorno al Franchi:  “La squadra adesso mi sembra molto forte, credo che possano esserci ci sono le premesse per poter fare una grande stagione. I tifosi viola sanno spingere alla grande la squadra, Sono convinto che in casa quest’anno potremo fare grandi cose, anche se ovviamente vogliamo fare bene in casa e fuori. In passato sono venuto a giocare a Firenze da avversario ho sempre vissute giornate complicate, e vorrei che in casa non ce ne fosse per nessuno. Io bravo a parare i rigori? Si studia, ma c’è anche l’istinto. A volte va bene”

    Il portiere ha poi parlato della sua grande passione per la musica. “E’ una mia grande passione. Cerco anche di sdoganare dei pregiudizi che ci sono in Italia, sugli atleti…chi ha detto che non si può fare anche musica? Un atleta va giudicato sul campo, per l’attaccamento alla maglia, non se fa musica o ha un’auto di un colore particolare. A volte, inoltre, si deve anche staccare la testa dal lavoro, la musica mi fa questo effetto”.

    Prima del termine della conferenza il portiere ha anche spiegato i motivi della sua scelta di tornare a Firenze: “E’ vero che c’erano anche altre squadre su di me, ma la mia volontà è sempre stata quella di tornare a Firenze: sono davvero felice per l’opportunità. Che mi è stata concessa avevo voglia di una sfida speciale, importante, anche a livello emotivo, quindi credevo e credo che la Fiorentina sia l’occasione giusta per me. Non volevo una maglia o una piazza qualunque, per me Firenze è questo”.

    Infine il portiere ha parlato anche della Conference League, competizione che ha già giocato con la maglia del club inglese: “E’ una competizione che può dare e togliere molto durante una stagione. Obbliga la squadra ad affrontare trasferte strane, lontane, difficili, e spesso in climi particolari. Il mister ha sempre detto che vuole dare possibilità a tutti gli elementi della rosa, quindi sarà importante anche questo. Sono convinto che la Conference possa dare l’opportunità alla Fiorentina di fare un ulteriore step di crescita. L’ho vissuto l’anno scorso al Tottenham, se affronti una preliminare o una gara rilassato, anche se sei più forte, ma gli altri l’affrontano come una finale, alla fine puoi fare figuracce. Quest’anno non potremo permetterci di farci trovare impreparati. Servirà un impegno al 100%. Proprio per il fatto che in questa rosa in molti non hanno esperienza a livello europeo, sono convinto che possa essere una tappa di crescita per molti”

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