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  • Fiorentina 'squadra B': sindaco di Prato disposto a parlarne

    Fiorentina 'squadra B': sindaco di Prato disposto a parlarne

    • L.C.

    Sta facendo discutere i tifosi di calcio, e non solo, l’ipotesi che la Fiorentina acquisti quote societarie del Prato calcio per farne una sorta di “squadra B” dove far crescere i propri giovani. La voce, arrivata da Firenze, non viene confermata dalla società viola, ma pare avere un qualche fondamento. E scrive il quotidiano Il Tirreno il sindaco di Prato, Roberto Cenni, si è subito detto disponibile a parlare coi fratelli Della Valle per capire se un progetto del genere potrebbe andare in porto. 

    L’idea, tra l’altro, arriva in un momento particolare, e propizio, della storia societaria del Prato. Il presidente Andrea Toccafondi qualche giorno fa ha ribadito la sua volontà di fare un passo indietro, anche perché si è stufato dei ritardi nella presentazione del progetto di adeguamento dello stadio Lungobisenzio alle regole del campionato di Prima divisione. Ma perché Toccafondi si faccia da parte (magari conservando una quota di minoranza nella società) serve un soggetto forte e credibile disposto a investire nel Prato. La Fiorentina corrisponde all’identikit, anche se molti tifosi non farebbero salti di gioia per motivi di campanile. 

    Ma l’idea di dotare la Fiorentina di una squadra B, che sia il Prato o un’altra società di Prima divisione (si è parlato anche del Viareggio) era già stata tratteggiat lo scorso 9 settembre da Eduardo Macia, direttore tecnico della squadra viola, in un’intervista al Corriere Fiorentino. Alla domanda se la Fiorentiva volesse portare avanti la battaglia delle squadre B, Macia aveva risposto: «È una cosa che il calcio italiano deve fare subito. È l’unico modo per esaltare il talento che in Italia non sta crescendo. Questo è l’unico campionato che non ha una squadra B, non ci si può affidare solo alla Primavera. Si deve fare, si deve fare, se non ci rendiamo conto di questo sarà un problema enorme per il futuro. Igli Tare (ds della Lazio, ndr) mi diceva di aver mandato in prestito Rozzi al Real Madrid B perché è sicuro che lì crescerà». 

    Una soluzione che potrebbe prendere in considerazione anche la Fiorentina? «Sì, dobbiamo tutelare i nostri giocatori. Non basta dire che devono fare esperienza, deve essere anche utile e formativa. Ogni giovane ha bisogno di qualcosa di diverso».

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