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  • Fiorentina, un monte ingaggi non in linea con i risultati

    Fiorentina, un monte ingaggi non in linea con i risultati

    • Gianluca Gennai
    Era il 6 giugno 2019 e Rocco Commisso dopo 16 anni di presidenza Della Valle diventava il nuovo numero uno della Viola. Dal New Jersey con furore, l’esuberante imprenditore italo-americano dal marcato accento calabrese si dimostrava inevitabilmente entusiasta ed emozionato una volta ufficializzato il passaggio di proprietà. “Obiettivi? Non faccio promesse che non posso mantenere, intanto rimaniamo in serie A”, scherzava all’uscita dal closing. Purtroppo, ad oggi, la Fiorentina è stata più vicina alla serie B che a più nobili posizioni, sintomo di come i buoni propositi e i successivi proclami più o meno fattibili non abbiano sortito gli effetti sperati.

    INVESTIMENTI E BUONI PROPOSITI - Nonostante l’iniziale fiducia accordata a Vincenzo Montella, i risultati turbolenti della passata stagione convinsero Commisso ad affidare la squadra a Iachini che, da buon vecchio lupo di mare, riuscì a trascinare la squadra verso un insperato decimo posto che, dopo i brividi della stagione 2018-2019, poteva essere salutato come un risultato più che discreto. Nel mezzo ingenti investimenti del nuovo patron viola (tra cui il nuovo centro sportivo pronto all’uso nel 2022), con Franck Ribery autentico fiore all’occhiello di una campagna acquisti spumeggiante sia nella sessione estiva che invernale, quest’ultima volta a colmare le (troppe) lacune mostrate nel girone d’andata. E poi la pandemia che, inevitabilmente, ha travolto e costretto a rivedere i progetti tecnici e finanziari di tutte le società sportive. La cessione di Chiesa, autentico nodo gordiano sin dai primi momenti della presidenza made in US, ha inevitabilmente segnato i tifosi viola che, consapevoli della situazione in bilico del proprio beniamino, si auspicavano che l’arrivo di Commisso potesse cambiare il finale di una storia che, tra polemiche ed insulti, si è conclusa nel peggiore dei modi con il turbolento trasferimento del figlio d’arte alla
    Juventus.

    PROGETTUALITÀ MANCANTE - Al secondo anno di presidenza, il progetto di Commisso non sembra ancora aver preso il volo. L’auspicato cambio di passo con il ritorno di Prandelli dopo il disastroso inizio di campionato non ha sortito gli effetti sperati, sintomo di come la progettualità tecnica negli ultimi anni sia stata deficitaria, con un massiccio rinfoltimento dell’organico non sempre congeniale alle esigenze degli allenatori succedutisi. L’acuto contro la Juventus poteva rappresentare un punto di svolta per la compagine fiorentina, salvo poi sprofondare in classifica al 16° posto con le ultime due brucianti sconfitte contro Udinese e Roma. Le speranze dei tifosi gigliati sono senza dubbio rimaste disattese (senza contare la complessa vicenda relativa al nuovo stadio), consapevoli di dover ancora fare molto per raggiungere le posizioni europee, nonostante un monte ingaggi superiore ai 70 milioni, sicuramente non in linea con i risultati finora raggiunti.

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