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  • Football Leaks, Infantino replica: 'Dura accettare che un figlio di immigrati italiani sia al mio posto. Su Trump...'

    Football Leaks, Infantino replica: 'Dura accettare che un figlio di immigrati italiani sia al mio posto. Su Trump...'

    Gianni Infantino risponde alle rivelazioni di Football Leaks sui suoi presunti alleggerimenti delle sanzioni ad alcuni club europei quando era segretario Uefa. Il numero uno della Fifa, in una conference call con alcune delle principali testate giornalistiche mondiali, tra le quali l'Ansa, spiega: "Io posso capire che è dura accettare che un figlio di immigrati italiani sia al mio posto, ma non c'è stato alcun illecito e tutto è stato fatto alla luce del sole. Ho operato sempre in modo trasparente. Il nostro obiettivo era aiutare i club, non distruggerli.  Ho incontrato Psg e Manchester City perché era il mio lavoro a cercare un 'settlement', un accordo, e poi passarlo al panel giudicante che prende le decisioni indipendentemente. Comunque, i questi 2 club sono stati multati di una ventina di milioni. Tra i 30 club solo due non hanno trovato accordo, uno e il Milan che ha vinto il caso al Tas. Per i club che sono stati esclusi e ben diverso; non pagavano i debiti, i stipendi che sono cose molto più gravi. Quindi, nessun favoritismo a nessuno, era mio lavoro come capo amministrazione Uefa a farlo, il mio obbligo. Var? Abbiamo già detto che la Var al Mondiale è stato un successo. Ovviamente non è perfetta ma offre un 95% di perfezione, oltre ad il calcio e arbitri. Uefa in ritardo? A volte serve tempo, ma l'importante è arrivarci. Assegnazione del Mondiale 2026 a USA, Messico e Canada? La Fifa non ha aiutato nessuno. Ho parlato con Trump la prima volta il 28 agosto, dopo l'assegnazione del Mondiale (il 13 giugno, ndr). La Fifa ha iniziato un nuovo corso fatto di regole chiare e trasparenti, decise ancora prima di sapere quali erano i Paesi candidati. Tutto quello che è stato fatto è stato messo nero su bianco: criteri, norme, principi, tempi. E abbiamo anche deciso che sarebbe stato il Congresso e non l'Esecutivo Fifa a decidere, con un voto pubblico. Ci sono stati moltissimi tentativi di tornare ai vecchi tempi - ha aggiunto - cambiando il regolamento e facendo accordi segreti. Ma noi siamo rimasti inflessibili dall'inizio alla fine, e grazie a questo abbiamo dimostrato che la Fifa è trasparente".

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