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  • Foti, vice di Mourinho: 'Alla Roma grazie alla Samp. Mou e Giampaolo simili, perché...'

    Foti, vice di Mourinho: 'Alla Roma grazie alla Samp. Mou e Giampaolo simili, perché...'

    C'è una storia che collega Roma, sponda giallorossa, e Genova, sponda Sampdoria. E' quella di Salvatore Foti, diventato calciatore prima e allenatore poi in blucerchiato, e oggi vice di Mourinho nella Capitale. Da ragazzo, quando era solo una giovane promessa, Foti per tutti era 'Lillo'. Merito di Flachi. Ma ancora oggi, tutti nel mondo del pallone lo conoscono così: "Ovvio, nel calcio sono Lillo per tutti. Il soprannome me lo diede Flachi alla Samp, pensando al presidente della Reggina. Francesco è venuto a salutarmi per Fiorentina-Roma, abbiamo un bellissimo rapporto, mi ha aiutato da giovane, gli voglio bene" ha raccontato a Il Secolo XIX.

    Foti si è poi soffermato sulla straordinaria stagione vissuta a Roma: "La festa con migliaia di tifosi in strada e il giro col bus scoperto sono stati incredibili ma il pensiero va a un magazziniere scoppiato in lacrime di felicità a Trigoria 24 ore dopo la finale. La gioia di chi ama e vive per la Roma mi emoziona. Mourinho ha parlato di famiglia: è così, c'era un'unione speciale che poi ti fa vincere" racconta. Ma come è arrivato ad essere vice di Mou? "È stato inatteso, il preparatore atletico Rapetti con cui ho lavorato alla Samp mi parla di questa possibilità e pochi giorni dopo, a Natale, mi contatta Mourinho, una videochiamata lunga un pomeriggio. Da un lato c'era il dispiacere di lasciare Giampaolo, che in 5 anni mi ha insegnato il mestiere, dall'altra la chance di lavorare con uno dei migliori. Non potevo rifiutare e Giampaolo mi ha alleggerito la scelta: "Va' dove meriti, sei bravissimo". Marco è una persona di cuore, di grande valore umano, chi lo conosce bene come me lo sa"

    Cosa ha di speciale Mourinho? "Devi viverlo tutti i giorni per capire ma non è un caso se ha vinto tanti trofei non banali in posti in cui non si è abituati a vincere. È inimitabile, al di là delle competenze calcistiche ha un carisma innato, un'energia che crea una chimica unica per cui tutti vanno nella stessa direzione. A Tirana ero teso ma convinto che in qualche modo avremmo vinto, l'identica sensazione provata davanti alla tv prima di Inter-Bayern di Champions nel 2010".

    Oltretutto, Foti  vanta anche uno score invidiabile. Ha sostituito Mourinho, squalificato, due volte vincendo entrambe le sfide: "Per fortuna è andata bene, la responsabilità è tanta ma ho capito presto che con lui devo solo essere me stesso e dare tutto". Per Foti, tornare a Marassi da avversario è stato particolare: "La mia prima volta da rivale al Ferraris, è stata strana. Vivo a Nervi, Genova e la Samp sono casa mia, ho tanti amici, durante la gara fai il tuo lavoro, ma nel pre e nel post ho vissuto sensazioni mai provate"

    Il lavoro con Giampaolo lo ha forgiato: "È preparatissimo, ma soprattutto mi ha fatto capire che in questo mestiere è fondamentale la passione, un tratto che lo unisce a Mourinho. Allenare non è solo campo, è a 360°, ci sono critiche, pressioni. Abbiamo un grande rapporto, in questi mesi ci siamo spesso supportati a distanza. Sono felice che sia tornato alla Samp, ci voleva uno come lui che conosce l'ambiente e ha riaggregato tutte le componenti per venire fuori da una situazione dura, con una salvezza non scontata".

    Quali ricordi legano Foti al mondo blucerchiato? "Da calciatore il primo gol in A: farlo a 17 anni ti resta dentro per sempre. Da collaboratore il primo derby vinto in una fase cruciale che ci ha permesso di aprire un bellissimo ciclo a cui è mancata solo la ciliegina dell'Europa. Smettere a 27 anni? Non è stato facile superarla, ma quando ho smesso è nata mia figlia e questo mi ha dato tanta forza, maturità. Ho preso subito il patentino e ringrazio Invernizzi che mi ha fatto entrare nel settore giovanile Samp. Ora non ci penso più, mi piace quello che faccio: saper accettare quel che ci accade è fondamentale".

    "Abraham? Ha fatto 27 gol, i numeri parlano per lui, deve solo aumentare la continuità ma è giovane. Potenziale enorme, completo, ha tutto: con la voglia di migliorarsi ogni giorno avrà una carriera molto importante" prosegue parlando dei singoli. "Attacco Samp? Mi soffermo su Quagliarella, un campione che ha avuto anche meno di quanto meritava. Ci ho giocato insieme nella Samp, ha sempre spostato gli equilibri, ha una passione incredibile, è ancora molto utile al Doria. Ha capito che non può giocare sempre, ma quando tocca a lui fa la differenza. Mou stravede per lui"

    Obiettivi per le due squadre? "Se vinci ti viene voglia di rivincere, è contagioso, vuoi riprovare momenti così: abbiamo fatto un'annata bellissima, lavoreremo per migliorare ancora, col sogno di festeggiare di nuovo qualcosa con i tifosi. La Samp? Spero che si definisca la situazione societaria e si riparta da Giampaolo: persona giusta nel posto giusto, riprenderlo è stata una grande scelta. Non avrei dubbi nell'affidarmi a lui per un nuovo percorso"

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