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  • Roma, Gasperini: "Mi aspetto un mercato che cambi la prospettiva. La Juve? Questa è la strada giusta"

    Roma, Gasperini: "Mi aspetto un mercato che cambi la prospettiva. La Juve? Questa è la strada giusta"

    • Daniele Aloisi
      Daniele Aloisi
    Gian Piero Gasperini ha parlato in conferenza stampa. Il neo allenatore giallorossi oggi è stato presentato a Trigoria. Di seguito le sue parole:

    Qual è il suo rapporto con Dan Friedkin? La Roma in questi anni non ha mai giocato in Champions League, le ha chiesto come si fa a rimanere stabilmente in Champions?
    “I primi contatti li ho avuti con Ranieri e lui mi ha descritto benissimo la realtà di Roma e le vicissitudini di questi anni. I Friedkin hanno un grande entusiasmo per la Roma, loro spendono molto tempo per questa squadra. Hanno un progetto ambizioso e hanno fatto fatica. Hanno individuato in me una persona che possa creare qualcosa di forte. Sappiamo benissimo la situazione del FFP ma è una proprietà molto forte che ha intenzione di investire bene in modo più sostenibile rispetto agli altri anni. Hanno voglia di portare la Roma in alto e mi sembra molto sufficiente per avere avuto un’impressione positiva”. 

    Che cosa l’ha convinta a venire a Roma e che timori ha? “Tutti mi mettete un po’ in guardia sulla Roma. Mi parlano delle radio e della pressione ma io fuori vedo un grande entusiasmo e voglia di raggiungere obiettivi. Queste forze vadano incanalate nel modo migliore. Negli ultimi 6 anni ci sono state delle difficoltà a raggiungere gli obiettivi e possiamo correggere qualcosa per essere competitivi. Se il Napoli ha vinto due scudetti in tre anni, se Parigi è diventata la capitale in Europa anche per il calcio vuol dire che i risultati non si possono fare solo a Milano e a Torino. Bisogna costruire nel modo giusto. Anche voi giornalisti siete tifosi e volete il meglio, se riusciamo a fare questo siamo un po’ più forti”

    Sui tifosi. “Il feeling con i tifosi a Roma c’è sempre stato. Quello che conta sono i risultati, quello che mi ha spinto ad accettare è l’idea che possiamo fare qualcosa di giusto e alzare il livello. Claudio ha fatto benissimo e questo significa che la squadra conta più di tutti e lui ha dato la dimostrazione. I giocatori erano in difficoltà, ma è stato bello vedere i giocatori in panchina che aiutavano. È un valore da mantenere. Non possiamo fare programmi a 10 anni. Dobbiamo essere più veloci e concreti”.

    Ranieri ha detto che lei sa cambiare la fisionomia dei giocatori, la cambierà anche a Dybala? “Spero che stia sempre bene e che abbia una buona condizione. Tutti devono spingere nella stessa direzione, poi ci sono i singoli che proveremo a migliorare. Se ci riusciamo siamo un passo avanti. Non ci sono giocatori che non sono adatti, quando sta bene è un grande giocatore. Quando ha delle difficoltà anche a voi piace meno, dobbiamo cercare di far stare bene i giocatori”.

    Con lei sono ‘esplosi’ alcuni attaccanti. Che idea ha di Dovbyk e Abraham? “Ho avuto attaccanti forti, non ho mai dato di più a loro di quello che avevano. Ho tirato fuori il meglio da loro. Spesso molti attaccanti fanno bene per il mio modo di giocare. Le mie squadre hanno sempre fatto tanti gol. È una mia caratteristica che vorrei riproporre. Adesso si parte da quello che c’è”.

    Si parla di un anno di costruzione. Lei sarebbe contento alla fine della stagione? "Il risultato massimo può essere la qualificazione in Champions. In questo momento la Roma non può essere in grado di vincere lo Scudetto, poi non si sa mai, quello è il traguardo massimo da porci. Io voglio rendere questa squadra più forte, con più giocatori possibile da nazionale, internazionali, costruire un nucleo sempre più ampio di giocatori che possono dare continuità a questa squadra, che possono creare un nocciolo duro sul quale nel prossimo anno con più disponibilità sia possibile arrivare a giocatori che ora non possono arrivare. Un nocciolo che dia solidità, continuità a una squadra con giocatori relativamente giovani, poi serve sempre un mix. Nella mia esperienza anche vendendo dei pezzi, magari la Roma non avrà bisogno, però può essere una forza anche questa. Se hai giocatori che raggiungono una valorizzazione alta ne giova tutto il movimento".

    Lei ha detto dopo l’Inter che doveva entrare forte. È della stessa idea? “Rimango della stessa idea. Devi dare subito dei segnali importanti e portare la gente dalla tua parte. Devi dare un’identità alla squadra e la gente si deve riconoscere in questa squadra. Questa è l’ambizione più grossa, se crei questa sinergia con la tua gente superi anche meglio le difficoltà. Questo è un campionato difficilissimo. Se pensate a quello che ha fatto la Roma e dietro ci sono squadre importanti fuori dalle coppe. ci sono squadre emergenti che stanno spendendo e ci sono squadre che lottano per lo scudetto. Quando entri in una piazza così devi entrare forte per creare legame forte”.

    Lei ha parlato di creare uno zoccolo duro. C’è un gruppo di giocatori che ha fatto le fortune e le sfortune della squadra. Ci sono Cristante, Pellegrini, Paredes. Lei ha in mente un mantenimento di questo blocco? "Quello che c’è è tanto e ripartiamo da lì. È chiaro che non possiamo essere gli stessi. Mi aspetto un mercato in entrata che possa portare ad una prospettiva diversa. Non sarà una rivoluzione in tutto, ma la Roma dovrà aspirare ad avere nuove figure che possa portare più in alto la squadra”.

    Che profili chiederà per il mercato? “I giocatori te li devi costruire in casa, sono poche le società che riescono ad andare a prendere subito giocatori formati. Servono calciatori ambiziosi e di valore. Questo è il programma che vogliamo fare. Mancini e Cristante andarono via dall’Atalanta e poi andarono in Nazionale. Vorrei che questi ragazzi abbiano come obiettivo non difendere quello che hanno fatto fino ad adesso ma di fare la migliore stagione della loro carriera. Non è il momento di accontentarsi, anche se hai 30 anni. Questo deve essere lo spirito. Se riusciamo a mettere tutto questo avremo più chance. Parto da una base fortunata”.

    Che idea si è fatto su Pellegrini. In che posizione vede lui e Soulé? “Pellegrini è infortunato. Il discorso vale per lui e per gli altri: devono fare la miglior stagione della loro carriera. Soulé è offensivo e deve fare gol e assist, deve essere un giocatore d’attacco. Nel calcio moderno conta essere squadra. Il PSG è stato straordinario: ha perso Messi e Mbappé e ha raggiunto traguardi importanti con ragazzi giovani. Il Napoli ha vinto da squadra. La Roma è stata una squadra, questi sono i principi. Il calcio cambia e devi andare forte come all’estero. Il calcio italiano ha qualche problema. L’Atalanta ha vinto l’Europa League dopo 25 anni, dal 2011 non si vince un Champions. Nel 2022 la Roma aveva vinto la Conference. Le cose che funzionano sono altro e dobbiamo andare in quella strada”.

    Quanto c’era di vero nell’inserimento della Juventus? “Sì è vero, ma ho avuto la sensazione che questa fosse la strada giusta al di là dei rischi che mi vengono elencati. Roma è la situazione giusta per me. Ho ragionato su questo e ho messo davanti la Roma. È quello che cerco e ho la convinzione forte di aver preso la decisione giusta”. 



    Pensa che la Roma possa giocare alla sua maniera? "Con Juric abbiamo condiviso tanti anni insieme. Sono passati tanti anni e le esperienze sono state diverse. La cosa ideale è avere la palla e andarla a prendere alta. Nel calcio deve sapere fare tutto perché si evolve sempre. Non posso sapere cosa non ha funzionato con Juric”.

    Qual è il suo pregio migliore e qual è il suo difetto migliore? Che cosa proverà ad incontrare l’Atalanta? “Per fortuna a gennaio, c’è tempo. Il pregio è che mi piace lavorare, non ho mai imposto niente ai giocatori ma ho cercato di convincerli. Molti risultati che ho raggiunto è perché hanno tratto giovamento da questo. Sui difetti faccio fatica. Forse me la prende troppo”. 

    Come pensa di organizzare la preparazione?  “Mai fatto fare un gradone in vita mia. Non è mai morto nessuno negli allenamenti con me. È importante che i giocatori si divertano. Noi ci alziamo la mattina e facciamo il mestiere che più ci piace. L’allenamento è importante per tutte le professioni. È fatto in funzione di stare bene. Se non sorridi non puoi giocare bene a calcio, la penso come i brasiliani. Bisogna creare un bel clima di lavoro e di crescita l’uno con l’altro. Ci deve essere un bel clima e non teso”. 

     

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    Nickodemus
    Nickodemus

    COME SEMPRE, IL CIRCO MEDIATICO DEVE PROTEGGERE LA PROPRIA SQUADRA DEL CUORE, OVVERO LA JUVENTUS....

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