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  • Genoa, Behrami: 'La guerra ti porta ad odiare altri uomini. Il virus deve unirci'

    Genoa, Behrami: 'La guerra ti porta ad odiare altri uomini. Il virus deve unirci'

    Nel giorno del suo 35esimo compleanno Valon Behrami si è concesso un'intervista con Il Secolo XIX.

    Il centrocampista del Genoa ha prima di tutto tranquillizzato i tifosi rossoblù circa le sue condizioni fisiche, visto che la sua ultima apparizione, quella contro il Milan dell'8 marzo scorso, era coincisa con una sostituzione per guaio muscolare: "Sto bene. Dagli accertamenti non era emerso nulla di serio e non ho avuto bisogno di un recupero specifico. Sono a Udine, mi sono allenato secondo le indicazioni del club. E mi sono dedicato a nuove attività. Mi sono preso cura del giardino, ho iniziato a pitturare la palestra di casa, mi sono tenuto occupato mentalmente. Dai, è stato quasi terapeutico. E in futuro continuerò a fare queste cose". 

    Behrami è cresciuto sotto le bombe del Kosovo e per molti questa situazione è paragonabile ad un conflitto armato. Behrami tuttavia sottolinea alcune differenze fondamentali: "La guerra ti porta a odiare qualcuno che magari ti ha portato via una parte della tua famiglia, è un sentimento diverso, mentre mai come ora l'essere umano può riuscire a raccogliersi insieme contro lo stesso nemico. Detto questo, non vedo un aspetto positivo ma se proprio bisogna cercarlo, noto che chiunque si trova nella stessa condizione, per una volta senza distinzioni".

    Passando al campo, Behrami ha ripercorso le tappe che lo hanno riportato al Genoa nel mercato di gennaio: "La chiamata del presidente Preziosi ha rappresentato un momento incredibile: il Genoa era un desiderio che tenevo da tempo dentro di me, ma mi ripetevo che mai avrei avuto la fortuna di poter chiudere il cerchio dove la mia carriera era iniziata. A settembre avevo lasciato il Sion: scelta coraggiosa ma piena di incertezze. Ero solo sicuro di avere ancora voglia, fame, passione per rimettermi in gioco come ho sempre fatto. Qui più che una rivincita l'ho vissuta come quel tipo di sfida che mi accende come persona. E il sogno più romantico è finire dove tutto ha avuto inizio".
     

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