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  • Genoa| Il pagellone della stagione

    Genoa| Il pagellone della stagione

    • M.M.
    Ecco il pagellone dei magnifici (si fa per dire) 41 protagonisti delle 47 partite dell’infinita stagione rossoblù. Più Prez e Gasp. Amelia, voto 6. Sbaglia due partite, andata e ritorno col Livorno. Per il resto, sbaglia Gasperini. Scarpi, voto 4. Annata da vecchio Scarpone. Pronto per il museo del Genoa. Russo, senza voto. Quattro panchine in serie A. Frison, senza voto. In panchina a Catania. Non valeva la pena di farlo esordire? Dainelli, voto 5. Certo, è sfortunato e si rompe. Ma se l'hanno lasciato partire da Firenze, un motivo ci sarà. Sokratis, voto 6. In crescita, ma non si può prendere con filosofia l'ingresso dei giocatori avversari in area ed atterrarli regolarmente. Moretti, voto 5,5. Avrebbe dovuto essere il più esperto della difesa. Avrebbe. Bocchetti, voto 4,5. Che ci fa fra i convocati di Lippi? Criscito, voto 5,5. Che ci fa fra i convocati di Lippi? Rossi, voto 9. Bandiera Rossi. Epico tutto l'anno. Perchè non è fra i convocati di Lippi? Mesto, voto 7. Mezzo campionato da 9 e l'altro mezzo da 5. Milanetto, voto 7. Con lui la moviola in campo è già realtà. Ma che fermi immagine! Kharja, voto 6. Dal ramadan agli infortuni, non si fa mancare nulla. L'anno prossimo, forse, un passaggio dalla Guardia... Zapater, voto 4. Dopo le prime due partite, ci si chiede perchè un giocatore così non sia venuto in Italia prima. Dopo le altre quaranta e più, ci si chiede perchè un giocatore così non sia rimasto in Spagna. Juric, voto 5,5. Non ha l'età. Modesto, voto 5. Finchè sta a Genova, fa meglio del solito. Il che non vuol dire che meriti la sufficienza. Aggettivo. Sculli, voto 6,5. Epico o inutile, non conosce mezze misure. Palacio, voto 8. Il più bello da vedere. Per palaci fini. Suazo, voto 5. Caramella Mou. Jankovic, voto 7. In tre quarti d'ora giocati tra una sfortuna e l'altra, fa vedere anche splendide giocate. Acquafresca, voto 3. Doccia ghiacciata sulle speranze dei genoani. Fatic, voto 6. Entra e lo fischiano sempre. Ma c'è molto di peggio. Palladino, voto 5,5. In qualche partita merita 10, figlio di Eupalla, dea del bel calcio. Ma poi sparisce ed è un'Eupalla sì, ma al piede. Tomovic, voto 6. Non sa difendere, ma se non lo spacciano per difensore... El Shararawy, senza voto. Quarantaquattro minuti fra Juventus e Bari, per una stagione buttata. Gucher, senza voto. Resta nel Gucher. Solo quattro panchine. Polenta, senza voto. Due panchine, poi s'infortuna quando potrebbe esordire. Polenta taragna. Boakye, voto 8,5. Entra tre volte e riesce sempre ad esaltare. È il futuro. Grea, senza voto. In panchina all'andata col Bologna. Come natura Grea, Gasperini conserva. Terigi, senza voto. Cinque panchine. Ragusa, senza voto. In panchina all'andata col Bari. Aleksic, senza voto. Due minuti con la Juve e tre panchine. Bertoncini, senza voto. In panchina con la Juventus. Lazarevic, senza voto. Due presenze e quattordici minuti in serie A senza lasciare il segno. Esposito, voto 2. Il peggiore. Biava, voto 6. Agonismo, falli, ammonizioni, intensità. Biava. Raggio Garibaldi, senza voto. Due panchine in campionato e una in Europa League nella notte di Valencia. Crespo, voto 7. Quando è in panchina, lo vorresti in campo; quando è al Parma, lo vorresti al Genoa. Figueroa, voto 5. Meriterebbe 8 per la partita con l'Odense, ma il suo addio è un manifesto all'ingratitudine. Cofie, senza voto. Ventisei minuti a Bari, una panchina a Catania. Floccari, voto 5. Però alla Lazio è da 7 e mezzo. Preziosi, voto 6. Firma la campagna acquisti meno esaltante della sua storia rossoblù. Ma resta Preziosi. Gasperini, voto 6. Qualche partita, come al solito, è da dieci e mette in mostra il più bel calcio della serie A. Paga moltissimo rosa ridotta e infortuni ben al di sopra della modica quantità. Però anche lui ce ne mette del suo almeno su tre vicende che gridano ancora vendetta: 1) Il caso portiere: si può legittimamente sostenere che Amelia sia stato lasciato fuori 'per scelta tecnica', ma allora non si può spiegare perché abbia giocato Scarpi che, sia in Europa che in campionato, non ha certo firmato la sua stagione migliore. Allora, se proprio non gli piaceva l'ex portiere della Nazionale, non era meglio provare i giovani Frison e Perin? Non gli piacciono nemmeno quelli che finiscono con enne? 2) La fine campionato. A qualificazione europea già compromessa, non conveniva puntare sui giovani? E, soprattutto, perché, nonostante il meraviglioso gol contro il Livorno, Boakye non è andato nemmeno in panchina nel derby di ritorno? Vero che il Genoa avrebbe potuto tranquillamente pareggiare, ma è anche vero che Boakye avrebbe potuto tranquillamente giocare titolare. 3) e questa è la cosa più grave. La fortuna rossoblù in Coppa Italia era quella di entrare direttamente agli ottavi di finale. Il che, tradotto, significa che, per vincere il trofeo, bastava superare cinque partite. La Sampdoria del secondo Mazzarri, lo scorso anno, a fronte di un campionato deludentissimo, è arrivata in finale con la Lazio ed ha quasi rischiato di vincerla, perdendo solo ai rigori per l'errore decisivo di Cassano. Quest'anno, fra l'altro, trovarsi al posto di Inter o Roma avrebbe significato anche partecipare alle coppe europee e giocarsi la Supercoppa italiana. Insomma, valeva la pena di buttarla via così con quella formazione di partenza contro il Catania? (Il Giornale - Edizione Genova)

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