Genoa, Lerager: 'Che bella Genova. Se non fossi calciatore ci verrei da turista'
Il mediano danese spiega poi le sue caratteristiche tecniche ed umane: “Calcisticamente sono nato e cresciuto come centrocampista. Mi porto dentro le esperienze capitate nella vita. Il calcio cambia velocemente, a volte non è facile stare dietro a tutte le cose che succedono. Diciamo che speravo di segnare. Il primo obiettivo, però, era essere di aiuto ai compagni. Sono stato accolto bene. Le prime impressioni? In Italia la tattica è molto importante, più che in Francia. In campo si respira un’atmosfera elettrica. Forse in Francia c’è più fisicità, ma pure qui non si scherza…”.
Lerager riserva infine nuovamente parole d'amore per la sua nuova città: “Se non fosse per il lavoro che faccio, dico che a Genova verrei per trascorrere qualche giorno di vacanza. Mi piace. Mi sembra che si viva con una certa tranquillità, escludendo il traffico. Sì, la storia del ponte la conoscevo: è stata una tragedia che ha colpito tutti. Un dolore che la città si porta ogni giorno. Tra di noi, in campo, stiamo acquisendo la mentalità che vuole mister Prandelli. Il focus è fare nostro il suo ‘target’, le qualità non mancano nel gruppo. Lo stadio? E’ stimolante giocare in un ambiente così. Il Genoa significa storia, tradizione. C’è tanta passione intorno a questa squadra”.