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  • Genoa, occhio al Catanzaro. In Coppa la figuraccia è dietro l'angolo

    Genoa, occhio al Catanzaro. In Coppa la figuraccia è dietro l'angolo

    • Marco Tripodi
    Sulla carta sembrerebbe una formalità. Troppo ampio il divario di due categorie che divide Genoa e Catanzaro per ipotizzare che questa sera i calabresi possano fare il colpaccio a Marassi eliminando i liguri dalla Coppa Italia.

    Eppure la storia del calcio insegna che quando un pallone rotola su un prato verde tutto può accadere. A maggior ragione se poi di mezzo ci sono il Grifone e la seconda competizione nazionale. Già perchè il rapporto dei rossoblù con il trofeo tricolore non è mai stato troppo positivo. Aldilà dell'unica vittoria, risalente all'ormai lontanissimo 1937, in Coppa il Genoa ha spesso raccolto delusioni e figuracce, soprattutto in tempo recenti. 

    Analizzando soltanto le ultime quindici stagioni non sono infatti poche le volte in cui i rossoblù hanno ceduto il passo a formazioni di rango inferiore. L'ultima accadde due anni fa, quando il 10-9 ai calci di rigore con cui l'Entella (all'epoca in Serie C) espugnò il Ferraris costò oltre all'eliminazione genoana anche la panchina ad Ivan Juric. Tre anni prima, nel dicembre 2015, fu un'altra squadra di C, l'Alessandria, a violare il tempio rossoblù, imponendosi 2-1 ai supplementari.

    A Ferragosto del 2013 toccò allo Spezia sorprendere il Grifone ai rigori, impresa già riuscita l'anno prima al Verona e nel 2007 all'Ascoli. 

    Decisamente più piacevole è invece il ricordo che lega il club più antico d'Italia all'ultimo confronto con una squadra di categoria inferiore. Nella passata stagione il Genoa cominciò la sua avventura in Coppa ospitando a metà agosto, sul neutro di Chiavari, l'Imolese e travolgendo con un netto 4-1. 

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