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  • Genoamania: i numeri lo confermano, questa squadra sembra disegnata su Pellegri

    Genoamania: i numeri lo confermano, questa squadra sembra disegnata su Pellegri

    • Marco Tripodi
    I dati parlano chiaro: ciò che è mancato al Genoa nel campionato appena concluso è stato soprattutto un attaccante di sfondamento.

    Nonostante l'ottima annata del debuttante Giovanni Simeone, autore di 13 reti tra Serie A e Coppa Italia, il Grifone là davanti ha sofferto l'assenza di un ariete capace di trasformare in oro i tanti cross piovuti dalla fasce laterali. Le indubbie capacità realizzative del Cholito si basano infatti su altre caratteristiche che non sempre i compagni di squadra hanno saputo assecondare. 

    Secondo i dati diffusi dalla Lega Calcio, quella rossoblù appare come la quarta squadra del campionato italiano 2016-17 per numero di traversoni effettuati verso l'area avversaria, con una media di oltre 13 cross a gara. Meglio del Genoa, nell'ordine, solo Inter, Juventus e Roma. 

    Ma se le tre grandi potevano disporre di terminali d'attacco micidiali in acrobazia, come Icardi, Higuain e Dzeko, non a caso tutti autori di oltre 20 gol nell'ultimo torneo, quello che spesso è mancato al Grifone per spiccare il volo verso zone di classifica più tranquille è proprio chi riuscisse a finalizzare tutto il lavoro degli esterni, vero e proprio marchio di fabbrica della filosofia calcistica di Ivan Juric.

    Su questo dato ha certamente influito la partenza di Leonardo Pavoletti, specialista nello scagliare la palla nella rete altrui con perentori stacchi di testa o con atletici colpi al volo. L'errore è stato però non tanto cedere il bomber livornese, quanto credere che Simeone potesse sostituirlo in tutto e per tutto, senza mutare il modo di giocare della squadra.
    Dopo l'addio di Pavoloso, Laxalt e compagni hanno infatti continuato a produrre cross a getto continuo come se nel centro dell'area rivale ci fosse ancora lui oppure un suo alter-ego.

    Ora che le voci di mercato insistono prepotentemente nel vedere per Simeone un futuro lontano dalla Lanterna, l'occasione di affidarsi nuovamente ad un centravanti possente non deve essere sprecata, visto che difficilmente Juric abiurerà il proprio credo tattico in vista della prossima stagione. L'iidea che Pavoletti possa tornare sui suoi passi è francamente poco più di una suggestione, ma sfogliando la rosa rossoblù si noterà che un elemento del genere è già presente a Pegli e corrisponde al nome di Pietro Pellegri. Certo, affidare l'intero peso dell'attacco sulle spalle di un sedicenne, per quanto talentuoso e promettente, potrebbe essere rischioso e controproducente. Ecco perché sarebbe bene individuare una punta con caratteristiche analoghe ma con più esperienza che possa affiancarlo e fargli da chioccia. 

    Le statistiche spesso sono fini a se stesse, ma il più delle volte, se interpretate sotto una luce adeguata, riescono a dare una chiara lettura dei punti di forza e delle lacune di una squadra.

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