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  • Genoamania: il digiuno di Piatek è solo un caso. O forse no

    Genoamania: il digiuno di Piatek è solo un caso. O forse no

    • Marco Tripodi
    Forse è solo un caso. Forse è solo la naturale legge dei numeri che prima o poi pongono fine anche ad una sequenza che sembra infinita. Forse è semplicemente qualcosa di fisiologico. O forse no.

    Fatto sta che per il secondo turno consecutivo Kris Piatek non è riuscito a fare ciò che gli era riuscito nelle 8 gare precedenti, 9 considerando anche la nazionale: gol. E guarda caso ciò è avvenuto con l'arrivo alla guida del grifone di Ivan Juric e il conseguente cambio di modulo operato dalla squadra rossoblù. La rinuncia al trequartista, nella fattispecie Goran Pandev, e la scelta di optare per un atteggiamento più prudente hanno avuto come naturale conseguenza un maggior equilibrio tra i reparti del Genoa ma allo stesso tempo hanno finito per inaridire, almeno momentaneamente, la vena realizzativa del polacco che viaggiava su medie altissime.

    Imputare questo inizio di digiuno all'avvento di Juric sarebbe non solo azzardato ma anche irrispettoso nei confronti del tecnico croato, già di per sè massacrato della critica per ben altri motivi. Eppure analizzando le ultime due gare del bomber polacco non si può non notare come più che le reti al giocatore siano mancati soprattutto i palloni da scaraventare alle spalle del portiere avversario.

    Contro la Juventus, settimana scorsa, Piatek ha avuto di fatto una sola palla giocabile negli ultimi 16 metri: ieri contro l'Udinese neanche quella. Con i friulani il suo unico tentativo è stata una punizione a metà del primo tempo calciata altissima. Poi null'altro. Segno che evidentemente la mancanza di rifornimenti accettabili è la vera causa che ha portato a far tacere le rivoltelle del pistolero per 180 minuti di seguito.

    Un aspetto non trascurabile sul quale Juric dovrà sicuramente mettersi al lavoro quanto prima.

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