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  • Genoamania: punto di (ri)partenza

    Genoamania: punto di (ri)partenza

    • Marco Tripodi
    Da qualche settimana c'è una frase in casa Genoa che viene ripetuta ossessivamente, quasi con un mantra infinito: limitare i danni. Questo sembra l'imperativo che guida Andriy Shevchenko è vostra squadra in attesa di tempi migliori.

    D'altro modo con un calendario tremendo e un'infermeria anche peggiore le aspettative a breve termine per il Grifone non possono che essere quelle di far trascorrere il più velocemente possibile e col minor danno queste quattro settimane che ci separano dalla fine del 2021. L'orizzonte temporale rossoblù ha d'altronde una data ben precisa: 3 gennaio, giorno dell'apertura del mercato invernale.

    Fino ad allora come detto Shevchenko deve lavorare col materiale umano che ha a disposizione. Che non è molto e neppure di primissima qualità. Ecco perché il punto raccolto ieri a Udine se da una parte lascia un pizzico di rammarico, soprattutto alla luce dei prossimi impegni che attendono i rossoblù, dall'altra segna comunque un momento di discontinuità rispetto al recente passato e fornisce un po' di ottimismo in vista del futuro.

    È fuor di dubbio che vincere alla Dacia Arena sarebbe stato un gran bel colpo per il Genoa. Ma in tempi di vacche magre, in cui tutto sembra girare per il verso sbagliato, anche un pareggino in casa di una diretta concorrente può comunque rappresentare un buon punto di partenza. Anche perché, a ben vedere, se è vero che sulla carta le prossime due sfide che attendono il Grifone appaiono proibitive, dati alla mano sia il Milan che la Juve si palesano sulla strada dei rossoblù non certo nel loro periodo migliore. E chissà che il Vecchio Balordo non riesca a fare uno scherzetto dal peso specifico enorme ad una delle big, o presunte tali, del nostro campionato. Un colpaccio che sarebbe manna dal cielo in attesa di un gennaio mai così sospirato.

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