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  • Genoamania: lo spettacolo, questo sconosciuto

    Genoamania: lo spettacolo, questo sconosciuto

    • Marco Tripodi
    Senza cori, senza coreografie, senza boati al momento dei gol. Senza gli sfottò salaci ma bonari tra fazioni opposte all'uscita dello stadio, ci si aspettava perlomeno che lo spettacolo del derby più caloroso d'Italia potesse venire dal rettangolo verde. Così invece non è stato.

    È vero non c'era il pubblico a fare da traino oltre che da cornice. È vero che la classifica non imponeva particolari assilli ad ambedue le contendenti. È vero anche che quando non si riesce a vincere l'importante è almeno non perdere, soprattutto nei confronti cittadini. Tuttavia attendersi qualcosa di più dal terzo e ultimo incrocio stagionale tra Genoa e Sampdoria era quantomeno doveroso. E invece le due anime calcistiche della Superba hanno calcato il prato verde del Ferraris con la stessa intensità con cui si affronta un'amichevole estiva. Della cattiveria agonistica che contraddistingue le sfide fratricide neppure l'ombra. Della brama di supremazia che solitamente assilla i contendenti in queste occasioni neanche a parlarne. Il derby è stato una delusione non tanto dal punto di vista del gioco, a quello ci si è ormai abituati, quando per l'agonismo che non c'è stato..

    Non che i rossoblù non ci abbiano provato, per la verità, soprattutto nella prima ora di gioco. Ma tanto forcing se non è accompagnato da altrettanta incisività sotto rete non serve assolutamente a nulla. Anzi a conti fatti l'unico a sporcarsi i guantoni ieri sera è stato Perin, che a differenza del collega Audero un paio di interventi ha dovuto farli. Niente di trascendentale per carità, comunque un indicatore della pericolosità di un Grifone abile a fare gioco fino alla trequarti ma incapace di finalizzarlo. L'1-1 finale è dunque il risultato più giusto, malgrado la maggior propensione al gioco dimostrata dai ragazzi di Ballardini rispetto ai cugini. Ma la missione sorpasso diventa ora più difficile. Senza contare il fatto che la salvezza, per quanto vicina, sia ancora tutta da conquistare.

    Il 123° derby della Lanterna va insomma in archivio più per gli aspetti contingenti che per quelli di campo. Come il fatto di essersi giocato in concomitanza con la seconda serata di Sanremo, cosa non banale per questa regione, oppure di essere stato il quarto, e si spera anche l'ultimo, dell'era Covid. Genoa e Samp, come molte volte accade nelle stracittadine, si sono dunque accontentate di annullarsi l'un l'altro, sposando quella filosofia del 'volemose bene' che alla fine conviene ad entrambe.

    Per lo spettacolo riprovare tra sei mesi. Possibilmente con la presenza di quel protagonista che dagli spalti del Ferraris le aspettative non le delude mai.

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