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  • Genoamania, un Grifone con l'anima corsara

    Genoamania, un Grifone con l'anima corsara

    • Marco Tripodi
    C'era una volta il fortino rossoblù. O meglio, come amano definire il Luigi Ferraris i tifosi del Genoa, semplicemente il Tempio. Quel rettangolo verde stretto tra quattro torri arancioni rappresenta da sempre il cuore pulsante dell'anima del Grifone. Un luogo in cui il club più antico d'Italia ha scritto pagine indelebili della propria storia e nel quale spesso ha saputo costruire le proprie fortune.

    Da qualche settimana tuttavia qualcosa è cambiato. Il Genoa attuale più che una squadra a spiccata vocazione casalinga sembra essersi trasformata in un'indomita ciurma di corsari, capace di espugnare le fortezze altrui. La gara disputata ieri nella desertica cattedrale di San Siro ha confermato questa nuova tendenza. Nelle ultime quattro trasferte il Genoa ha inanellato due pareggi e altrettante vittorie in campi per nulla semplici, segnando sette reti e subendone appena tre. Un ruolino da zona Europa che capovolge il fattore-campo. Una striscia positiva che ha del clamoroso se si pensa che nei precedenti 12 mesi i rossoblù non avevano mai ottenuto un successo lontano dal Ferraris. Un'inversione di tendenza netta che sta portando il Grifone fuori da quelle secche della bassa classifica in cui si era invischiato dopo un girone d'andata disastroso.

    Al di là di tutti gli aspetti civili e sociali che comporterebbe la sospensione o il rinvio del campionato, un piccolo rammarico resterebbe anche per non vedere più all'opera la compagine di Nicola. Dopo tanto patire i tifosi del Genoa hanno finalmente la possibilità di ammirare una squadra vera che sa quel che fa e che ottiene risultati grazie ai propri meriti e non sfruttando le disgrazie altrui. Caratteristiche che da queste parti non si vedevano da tempo e che, al netto di tutto ciò che sta accadendo in Italia, sarebbe davvero un peccato perdere.

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