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  • Gent-Roma, le pagelle di CM: Mkhitaryan, basta una magia. Mancini trema

    Gent-Roma, le pagelle di CM: Mkhitaryan, basta una magia. Mancini trema

    • Francesco Balzani
    Gent-Roma 1-1


    Pau Lopez 6:  Sette minuti per sporcare i guanti, poi una buona mezz’ora a occhi sgranati di fronte all’assedio del Gent prima di osservare David aprire le danze. Uscita con ombre e luci al 39’ e poco altro in un primo tempo difficile. Nella ripresa lo spagnolo tiene stretto un pallone di David e non sempre sembra sicuro sui calci piazzati avversari leggendo male le traiettorie di Bezus e compagni. 

    Spinazzola 5,5: Supera allo sprint finale Santon, ma per larghi tratti del match a sorpassarlo sono sia David sia Bezus.  Anche in occasione del gol di David resta a guardare. Rispetto a Mancini prova a reagire e la lettura in diagonale su David al 45’ è preziosa. Anche nella ripresa prova a rendere la vita difficile al canadese. Qualche errore di controllo resta. Meglio, come spesso capita, quando raggiunge il fondo avversario. Ma sono davvero rare le occasioni in cui lo fa. (67’ Santon 6: parte con un colpo di testa provvidenziale e prosegue con una buona intensità)

    Smalling 6: Uno scarso in fase realizzativa come Depoitre forse non lo ha affrontato nemmeno nelle partitelle tra amici nel giardino di casa. L’inglese gioca con una tranquillità a volte eccessiva soprattutto quando c’è da spazzare palloni bollenti. Rischia pure un rigore nel primo tempo. Rimedia la sufficienza per inerzia nel secondo tempo, ma pure lui oggi è sembrato meno convincente. 

    Mancini 4,5: L’agitazione non è passata nonostante le ultime due vittorie. L’ex atalantino dopo 4 minuti si fa sbeffeggiare da David ma è solo il preludio dell’ennesimo puntata da zio Tibia: il liscio di testa sul gol del canadese è inquietante e toglie certezze al reparto. Ripete ingenuità che per fortuna non pesano sul risultato. La sensazione è che le cose migliore le abbia fatte vedere da regista. A Cagliari non ci sarà perché squalificato, chi si strappa i capelli?  

    Kolarov 6: Tre di fila, a testimoniare il recupero fisico del serbo. Trenta secondi o poco più per scheggiare il palo. Aleksandar  parte forte ma in fase difensiva legge male alcune pagine di un libro che per fortuna si conclude bene ma che necessita di un ripasso intenso. Nella ripresa dalle sue parti si fanno vedere un po’ meno. Per fortuna. Resta in campo fino alla fine. Un rischio. 

    Cristante 5,5: Bezus lo punzecchia e Bryan si agita come se fosse allergico alle api. Ancora tanti errori in fase di impostazione bassa e una fragilità dello scudo che fa rimpiangere sempre di più Diawara. Quando avanza il raggio di azione le cose migliorano (di poco), ma nemmeno un pestone su Castro serve a frenare lo spagnolo. Il primo acquisto di Friedkin deve essere un regista vero, come lo erano Keita, Pizarro o Pjanic. 

    Veretout 5,5: Meno mezz’ala e più regista rispetto al Lecce anche perché Bezus lo costringe spesso a tornare in carreggiata. Resta stordito nei primi venti minuti poi si riprende e porta la lucidità che serve davanti alla difesa. Odija e David sono troppo in palla pure per il ragazzotto della Loira che rimedia un giallo pesante in diffida. Almeno ci mette quantità e sudore. Mica poco. (78’ Fazio ng: irrobustisce il piumone)

    Perez 5: Parte ampio per poi tagliare, ma a differenza di Kluivert non riesce a indovinare i tempi di cottura della difesa del Gent. Perde palloni, non accorcia i reparti e trova pochi spazi di svago per sgroppare. Deve ancora imparare molto del gioco di Fonseca, anche in fase di non possesso. Il primo tiro, sballato, arriva dopo 50 minuti abbondanti di corsa a vuoto. Un passo indietro netto rispetto alle ultime due. (83’ Villar ng: gita scolastica aperta)

    Mkhitaryan 6,5: Di un altro livello, quando sta bene. E ora sta benissimo. Subito una magia armena per mettere la palla del gancio immediato sui piedi di Kolarov. Nel momento in cui tutto sembrava andare storto Mkhi si improvvisa di nuovo Harry Potter e stavolta Kluivert lo premia. Nella ripresa da una palla persa dall’armeno poteva arrivare il raddoppio del Gent. Cala nella ripresa per rivedersi con un bell’esterno per Dzeko nel finale. Salvagente nei momenti difficili, e non solo. Una buona notizia, ma se dietro non si migliora nemmeno le magie di Mkhitaryan basteranno. 

    Kluivert 6,5: Profumo di derby da Paesi Bassi, e Justin vuole alzare al cielo la bandiera Orange. Lo fa alla mezz’ora quando buca centralmente la friabile difesa belga. Un gol di un’importanza vitale, forse il più pesante della sua carriera in giallorosso. In quel momento, infatti, la Roma tira fuori la testa dall’acqua e vede vicina la riva. Per il resto brilla poco se si fa eccezione dei soliti numeri da solista più belli da vedere che utili alla causa. Mezzo voto in più per aver spezzato l’entusiasmo belga. 

    Dzeko 5,5: Capitan Edin a caccia di altri record, ma soprattutto del gol tranquillità. Ha poche chance, però, per siglare la 12° rete in Europa League visto che per un tempo e più è chiamato a dare una mano ai reparti arretrati cercando di imporre un tasso di personalità superiore alla media. Al 35’ la prima e unica giocata in area affollata ma il suo tocco delicato finisce a lato prima del tentativo dai 50 metri. Nella doppia sfida ci si aspettava di più eh. 

    Fonseca 5,5:  L’ambizione di conquistare l’ultimo trofeo a disposizione si vede solo in alcuni elementi e traspare solo nelle parole della vigilia. La Roma parte a occhi spalancati e col fiato corto contro un avversario per nulla intimorito. Da apprezzare (sicuri?) la voglia di provare a giocare sempre oltre la metà campo, anche quando sarebbe meglio non farlo. Il gol di Kluivert è una manna dal cielo.  Negli ottavi servirà ben altro. 


    GENT:  Kaminski ng; Castro 6,5, Plastun 5,5 (80’ Niangbo ng), Ngadjui 6, Mohammadi 6; Kums 6, Owusu 6,5, Odjidja-Ofoe 7; Bezus 6,5 ((66’ Chakvetadze 6,5); Depoitre 5,5 (66’ Kvilitaia 6), David 7,5. All. Thorup 6,5

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