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  • Torino, Giampaolo: 'Non cerco alibi, voglio un Torino riconoscibile. Edera andrà via, su Sirigu...'

    Torino, Giampaolo: 'Non cerco alibi, voglio un Torino riconoscibile. Edera andrà via, su Sirigu...'

    • Andrea Piva
    Domani a Firenze Marco Giampaolo farà il suo esordio in una partita ufficiale sulla panchina del Torino. Il tecnico ha presentato così la partita in conferenza stampa: “Fino a oggi non abbiamo una storia, abbiamo fatto solo tre amichevoli e ci mancavano anche tanti giocatori. Non sono quindi in grado di capire qual è il livello della squadra, i miei parametri di riferimento sono inerenti a quegli allenamenti che abbiamo fatto fino a oggi. La squadra ha lavorato bene ma adesso dobbiamo andare a scoprire chi siamo e lo vogliamo fare con orgoglio, senso di responsabilità. Al centro della nostra idea c’è il risultato da conseguire attraverso un’idea di gioco. Tutti vogliono partire al meglio. Il risultato è sempre il sale delle partite”.

    Sono fermo da quasi un anno, la partita di domani per me è quasi un esordio. C’è adrenalina, se nel calcio non c’è è un problema, ma questo non è il mio caso. Ai ragazzi dico sempre che bisogna sempre giocare la partita e non farsi giocare la partita”.

    “Le amichevoli, la Coppa Italia erano tutti impegni che ti permettevano di andare a capire cosa correggere ma non sono preoccupato. E’ così, punto. Preoccuparsi vuol dire crearsi un mezzo alibi e io non cerco alibi. La squadra mi segue, percepisco una grande disponibilità: per questo motivo sono ottimista. Se non ci fosse questo sarei preoccupato. Mi conforta però come i giocatori mi abbiano dato disponibilità totale, nonostante ora facciamo un calcio diverso, che non vuol dire sia migliore o peggiore, del precedente”.

    Giampaolo ha parlato anche Sirigu: “Come ho convito Sirigu a restare? Appena sono arrivato ho parlato con lui, gli ho espresso il mio pensiero. Non gli ho messo nessuna fretta, gli ho detto che lo avrei aspettato senza fretta. Lui non mi ha mai detto apertamente che voleva andare via, l’ho lasciato tranquillo, si allena. A parte quel colloquio di un mese fa non credo di aver fatto nulla per convincerlo a restare”.

    Quanti tasselli mancano al mio Toro ideale? Non lo so, perché manca lo storico delle partite. La fiducia che ho è poggiata sul modo di allenarsi della squadra. Se mi piacerebbe allenare Ferrari? Mi piace allenare i giocatori che ho, non quali che non ho”.

    Giampaolo ha parlato anche degli obiettivi della squadra: “Non sono in grado di stabilire obiettivi, devo avere riscontri da parte della squadra. Ho bisogno di giocare partite, non averle fatte non mi permette di fare valutazioni. Puntiamo a crescere, a migliore. Io devo lavorare per conoscere sempre meglio i giocatori, le partite sono diverse dagli allenamenti: il rendimento dei giocatori può cambiare anche in base alla posizioni di classifica e ad altri fattori”

    “Domani mi interessa il risultato e che questo possa arrivare attraverso il gioco. La mia ambizione è che il Toro sia una squadra riconoscibile, vorrei che il risultato arrivasse attraverso un’identità All’inizio anche se siamo un po’ più sporchi ma il risultato arriva lo stesso mi va bene lo stesso, perché i risultati ti aiutano”

    Giampaolo ha poi parlato dei suoi giocatori: “Rincon domani gioca. Lukic? E’ un giocatore che alleno con continuità dall’inizio di questa settimana. Prima ha avuto dei problemi, poi è stato in nazionale. L’ho avuto a disposizione da lunedì, è un giocatore che mi piace. In che ruolo lo vedo? A oggi da mezzala. Verdi secondo me il trequartista lo può fare, non vedo lo difficoltà, tra l’altro lui aveva sfiorato una convezione in Nazionale con Ventura che lo voleva come trequartista. Anche Berenguer sta lavorando per fare il trequartista con ottimi risultati, è un giocatore che mi piace”.

    Poi, sulle sensazioni provate finora al Torino: “Quando sei al Toro respiri che c’è qualcosa di particolare, qualcosa che percepisci m che non riesci neanche a spiegare bene a parole. Per percepisci di far parte di qualcosa che è stato straordinario nella storia del calcio italiano, questo lo sento ogni volta che vado al Filadelfia. L’altro giorno sono andato nel magazzino e c’era la maglia originale numero 7 di Meroni, che era un regalo per il presidente. E’ qualcosa che ti fa sentire sensazioni particolari, la responsabilità te la da l’importanza della squadra che alleni”

    Poi su Edera: “Edera non sarà convocato. Ha caratteristiche diverse da quelle che cerchiamo, probabilmente a stretto giro andrà via, ha tante richieste, sono stato interpellato anche io. Lui è un’ala”.

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