Grassani: 'Penalizzazioni più pesanti alla Juve per gli stipendi. Indagine Osimhen? Ecco perché conta meno'

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Intervistato da Gr-Parlamento l'avvocato del Napoli, Mattia Grassani, è tornato a parlare della penalizzazione subita dalla Juventus per il caso plusvalenze e delle possibili nuove indagini. Un focus anche sull'inchiesta della Procura di Napoli sull'operazione Osimhen col Lille.-15 INASPETTATO - "Il -15 non se lo aspettava nessuno, nell'ambito della Serie A non si vedeva una penalizzazione così importante dai tempi di Calciopoli. Ma non è detto che questa sia l'unica sanzione".
ALTRE PENALIZZAZIONI - "La procura federale ha un altro fascicolo per un altro filone, quello più scivoloso e più delicato, sulle quattro mensilità della stagione Covid 2020. Se Chinè porterà a processo la Juve e i suoi dirigenti con un nuovo deferimento potrebbero arrivare altri punti di penalizzazione".
PREOCCUPANO GLI STIPENDI - "Se le proporzioni hanno un valore il secondo filone sugli stipendi potrebbe non essere da meno. Sono ipotesi e proiezioni ma stiamo parlando di una costola preoccupante che non è andata in archivio ma che verrà affrontata nelle prossime settimane. Quel procedimento deve essere concluso entro fine stagione".
CASO OSIMHEN - "L'indagine di Napoli è nata da una rogatoria che la procura francese ha richiesto poiché all'interno del Lilla erano stare riscontrate irregolarità molto rilevanti. Sono stati chiesti atti dalla magistratura francese e la magistratura italiana ha aperto d'ufficio un procedimento in terra nostrana. Per il momento è tutto fermo rispetto alla notizia dell'apertura di questa indagine".
CONTA MENO DELLA JUVE - "La giustizia sportiva si è già occupata di questo caso respingendo il deferimento, eventuali nuove prove che dovrebbero emergere dalla Procura di Napoli non ne conosciamo. Al momento direi che il procedimento è in una fase embrionale. E poi riguarda una sola operazione, parliamo di un fenomeno economico di portata più ridotta rispetto ai procedimenti in corso in altre procure".
Scusa ignorante non lo è, ma in malafede si.
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