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  • Guberti e Meggiorini:| Troppi no e nì al Toro

    Guberti e Meggiorini:| Troppi no e nì al Toro

    I rifiuti di chi non vuole lasciare la A rallentano molto il mercato.
    Il Toro avrebbe idee e soldi, ma la serie B è una zavorra.
    A 11 giorni dalla partenza del Toro per il ritiro di Sappada, monta il sospetto che Cairo non riesca a mantenere l'impegno preso con Ventura nel giorno della sua presentazione. «Avrà la squadra fatta al 90%», le parole dell'8 giugno. Ora, quelle del suo ds Petrachi sono: «Non faccio percentuali, ma oggettivamente è una priorità non facile da realizzare».

    I numeri, in effetti, parlano chiaro. Con gli arrivi dal Milan di Coppola, portiere titolare, e delle giovani alternative Oduamadi e Verdi, la rosa granata è di 19 elementi. Ancora pochi. Pochissimi, se si considera che almeno 7 di questi «non fanno parte del progetto», come si usa dire in «calcese», oppure sarà impossibile trattenere. Come Bianchi. Come Ogbonna, sul quale da giovedì sera c'è anche l'interesse conclamato del Milan. Insomma, al momento Ventura non potrebbe nemmeno mettere in campo una squadra, considerato che due dei suoi 12 sono portieri e che la mediana, con Gorobsov, Loviso e Zanetti sul mercato, sta a zero. Oggi, però, è soltanto il 4 luglio. Non è ancora il caso di allarmarsi, quindi. Però è già tempo di mettere sul tavolo i problemi del mercato granata. Uno è diverso dal solito. Dopo aver confessato le sue colpe («Ho imparato dagli errori del passato»), Cairo questa volta ha impostato una tattica d'attacco. S'è imposto di fare in fretta. Non vuole tirarla troppo per le lunghe, com'era sua abitudine. Obiettivi chiari, giocatori seguiti anche da altri, quasi tutti da serie A. Il presidente ha anche messo sul piatto soldi veri. Ma finora ha incassato tanti rifiuti. O, come minimo, inviti a ripresentarsi più avanti. Perché il Toro sarà pure il Toro ma per il terzo anno consecutivo giocherà in B, categoria sempre più distante dal top. E chi ha possibilità di restare o di tornare in A, se le vuole comprensibilmente giocare fino in fondo.

    Il «no» più doloroso è arrivato da un pupillo di Ventura. A Gillet Cairo aveva offerto un triennale da 400 mila euro più bonus, con 1,3 milioni per il Bari. Il belga ha preferito il Bologna, in A. Al Toro piaceva un sacco Destro, giovane punta del Genoa: il figlio del vice di Lerda è andato al Siena, neopromosso tra i big. Petrachi ha trovato l'accordo con il Palermo per il difensore centrale Glik, ma il polacco tentenna forte. È la stagione che porta agli Europei di casa: non vuole nascondersi in B. Poi, ci sono Darmian, Strasser, Guberti e Meggiorini. Tutta gente che interessa. Ma che prima di sedersi seriamente a parlare col Toro vuole provare a restare dov'è. Se non al Palermo, al Milan, alla Roma o al Genoa, in qualche altro club di A. Anche per questo, il mercato granata procede lento. Poi, naturalmente, c'è altro. C'è, ad esempio, che i soldi in giro sono sempre meno. Ma si sa che Cairo questa volta ne ha e deve spenderli, per non replicare i flop in serie del recente passato. Tanto per cominciare ha quei 5,5 milioni ricavati per Dzemaili e Malonga. Ne ha spesi 1,2 per Ebagua. Il resto serve per avvicinare l'obiettivo del 90% pre-Sappada. Poi, nel tesoretto magari entreranno pure i soldoni per Bianchi e/o Ogbonna. Quando, però, potrebbe essere tardi per spenderli davvero bene.


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