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  • Guerra nell'Aic, Tardelli: 'Chiarezza sui bilanci'. Frecciata al fratello di Calcagno: 'Assunto per vincoli di parentela?'. La replica: 'Sciacallaggio!'

    Guerra nell'Aic, Tardelli: 'Chiarezza sui bilanci'. Frecciata al fratello di Calcagno: 'Assunto per vincoli di parentela?'. La replica: 'Sciacallaggio!'

    Scoppia la guerra per l'Assocalciatori. A dare inizio alla battaglia ci ha pensato Marco Tardelli, icona del calcio italiano e candidato alla presidenza dell'Aic, protagonista di vere e proprie bordate contro il numero uno uscente Damiano Tommasi e il suo vice Umberto Calcagno, in corsa per la successione. E i due hanno risposto a tono.

    LETTERA D'ACCUSA - In una lettera spedita lo scorso 5 marzo all'Aic e a tantissimi giocatori di Serie A, B e C, rende noto Adnkronos, Tardelli esprime: "a richiesta di poter entrare in possesso, al più presto, del nuovo bilancio di gestione 2019 unitamente alla possibilità di un incontro con i professionisti Aic incaricati di redigere i bilanci per avere un quadro più completo riferito all’esercizio 2018 e, in particolare, alcuni chiarimenti su voci di spesa di incerta comprensione". Nonché: "l’elenco di tutti i dipendenti e collaboratori con le relative funzioni essendo apparso il numero degli stessi eccessivo (circa 60)". Tante accuse di una gestione poco oculata da parte di Tardelli, a partire dai compensi: "In un momento, come questo, a causa del coronavirus, in cui da più parti giungono richieste di azioni di sacrificio e responsabilità". Tardelli prosegue: "Aic Service è di fatto la cassaforte di Aic. Una società che è stata creata per gestire l’attività promo-pubblicitaria attinente l’utilizzazione del diritto di immagine dei calciatori professionisti e di gestione e sfruttamento del marchio Aic. Se nasce con questo scopo non si capisce perché Aic Service incassa solo una parte del contratto Panini che è gestito totalmente e “inspiegabilmente” dalla Lega di A, dopo una quarantennale gestione diretta di AIC. Contratto che per altro scadrà nel 2024. Quali sono stati i motivi per i quali si è deciso di far gestire il contratto alla lega di serie A?. Nel 2018 Aic Service Srl ha in cassa disponibilità liquide (depositi bancari) pari a 5,6 milioni di euro, erano 7,3 nel 2017. Per l’anno 2019 quale è la cifra in cassa disponibile? Come mai la disponibilità liquida è diminuita tra il 2017 e il 2018?". Nel mirino di Tardelli finiscono soprattutto i costi del Cda: "Dal bilancio 2018 risulta che il costo per il Consiglio di Amministrazione, composto da Presidente, 3 Amministratori Delegati e 4 Consiglieri è stato pari a euro 632.000, contro i 477.000 del 2017". L'ex centrocampista della Juve chiede pertanto "di avere un dettaglio dei costi di gestione e degli oneri diversi e come sono distribuiti nominativamente i compensi annui del Consiglio di Amministrazione" e di conoscere "il totale dei compensi percepiti e relativi benefit di cui beneficiano (auto, se ad uso aziendale e/o personale, utenze telefoniche, assicurazioni stipulate da Aic o personalmente..ect) i vertici dell’Aic, dell’Aic Service, del cda del Fondo fine carriera allenatori e giocatori, di Sport Invest 2000 srl". E c'è di più, perché Tardelli chiede anche "una lista delle persone impiegate, a vario titolo, nella sede di Vicenza. Per capire, se siano state assunte persone con vincoli di parentela o quant’altro, da Aic o da altre componenti a lei riconducibili". Il riferimento velato è ad Alessandro Calcagno, fratello del vice presidente Umberto, parte dell'ufficio legale dell'Aic.

    LA REPLICA DI CALCAGNO - Non sono mancate poi le repliche da parte degli accusati, a partire da Umberto Calcagno che ad Adnkronos spiega: "I compensi in Aic? Il nostro consiglio di amministrazione di circa 600mila euro. In otto prendiamo la metà di quello che prendono i vertici della Lega di Serie A. Io di mestiere faccio questo, mi piace farlo, ma bisogna anche smetterla di fare sciacallaggio. Non possiamo fare gratuitamente questo lavoro, visto che non abbiamo tempo per fare il nostro. Tutto vale in campagna elettorale, al di là del fatto che oggi non ci siamo, ma Tardelli si può permettere di fare campagna elettorale perché non deve risolvere i problemi".

    LA REPLICA DI TOMMASI - Ancor più decisa quella del presidente uscente e non ricandidabile Damiano Tommasi, che ad Adnkronos replica: "Alle richieste che Tardelli ha mandato all'Aic abbiamo risposto. So che ha mandato una lettera ai rappresentanti delle squadre ma non ha chiesto queste cose direttamente a me o all'Aic. Non capisco come si muova, basta chiedere a noi. Tempo fa ci aveva richiesto di vedere alcune cose e gli avevamo risposto a quello che potevamo, considerando che altre cose per ragioni di privacy non possono essere divulgate. Ma delle richieste che ha fatto ai calciatori a noi non ne ha fatto menzione. I bilanci sono pubblici, non abbiamo nessun problema, lunedì dobbiamo fare l'approvazione dei bilanci del 2019 e se vuole anche quelli non c'è problema. Certo che se queste domande le fa ai rappresentanti di squadra, vuol dire che non vuole le risposte, ma vuole solo fare casino. Se vuole le risposte, le chiede a me, all'Associazione e al Consiglio. Come tutti gli associati in Assemblea, dove si dovrà approvare il bilancio 2019, sarà la sede dove chiedere tutto. Se avesse partecipato alle attività dell'associazione negli ultimi 8 anni avrebbe già le risposte, sono tutti meccanismi che abbiamo spiegato ogni anno. Ma lui chiede ai rappresentanti di squadra, anzi più che chiedere insinua dubbi. Noi abbiamo risposto a quello che potevamo rispondere, se aveva bisogno di altro lo chiedeva a me". Il tema più caldo però riguarda Alessandro Calcagno, Tommasi risponde così: ""Il fratello di Umberto Calcagno nell'ufficio legale dell'Aic? Non so quanti calciatori si rivolgono ad Alessandro Calcagno, ma perché è competente, se fosse perché è il fratello sicuramente non sarebbe così tranquillamente evidenziato da noi. Se vogliono le risposte non le chiedono ai calciatori ma a chi può darle le risposte, se alcune non si possono dare è per motivi di privacy e di riservatezza".

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