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  • Handanovic-Onana, non c'è più partita: San Siro scarica lo sloveno, Inzaghi no!

    Handanovic-Onana, non c'è più partita: San Siro scarica lo sloveno, Inzaghi no!

    • Pasquale Guarro
    Se di mestiere facesse il medico e non l’allenatore, Simone Inzaghi dovrebbe affidarsi alla semeiotica, lo studio dei sintomi, che spesso riesce a fornire diagnosi. Nelle ultime settimane San Siro ne ha manifestato uno in particolare: l’irritazione verso il portiere e capitano, Samir Handanovic. Un malcontento che di riflesso colpisce anche il tecnico nerazzurro, per via di quella preferenza che esprime verso lo sloveno in ogni partita di campionato. Una scelta coraggiosa quella di Inzaghi, che in un momento estremamente delicato per la salvaguardia della sua panchina, ha finora preferito schierarsi accanto allo sloveno piuttosto che assecondare la richiesta di migliaia di tifosi.
    COME UN TITOLARE - Alternanza dannosa e pericolosa, come lo è stata tra Donnarumma e Navas, Strakosha-Reina o Meret-Ospina. Va detto che tra Onana e Handanovic non ci sono problemi dal punto di vista personale, anzi, dopo un principio fatto soprattutto di silenzi, adesso il rapporto tra i due sta conoscendo una nuova fase, meno fredda. Lo sloveno sta iniziando ad accettare le conseguenze del tempo che inesorabilmente scorre e modella, ma anche lo spogliatoio ha giocato e sta giocando un ruolo importante in questa vicenda, perché mai Onana, nonostante le panchine, si è sentito il portiere di riserva. La titolarità in Champions gli ha conferito l’importanza e la responsabilità che voleva gli venissero attribuite e anche la squadra, con lui in campo, si sente più tranquilla.
    BENTORNATA NORMALITÀ - L’ultimo step spetta dunque a Inzaghi, che può scegliere se avviarsi verso il futuro o se rimanere legato ancora un po’ al passato. Tornando alla semeiotica, invece, può essere indicativo soffermarsi sulle reazioni dei tifosi ad ogni uscita di Onana. Quando l’ex Ajax lascia i pali per fiondarsi in presa alta, dalle tribune piovono applausi e sospiri di commozione. Perché la normalità è figlia dell’abitudine e dalle aspettative  riposte e da anni a San Siro sono abituati ad aspettarsi da un portiere cose diverse dall’usuale. O a non aspettarsele affatto. E allora Onana viene accolto come un fenomeno anche se non lo è, perché in fondo è semplicemente qualcosa di diverso. Qualcosa che il tifoso interista vorrebbe nuovamente potersi aspettare.

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