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  • Hellasmania: siamo alla svolta. Il metodo Juric reggerà o imploderà?

    Hellasmania: siamo alla svolta. Il metodo Juric reggerà o imploderà?

    • Alessandro Righelli
    Scaramanzia o no scaramanzia, la stagione dell'Hellas è arrivata ad un bivio importante. In queste prossime quattro giornate infatti, i gialloblù sono chiamati al punto di svolta e ad una prova di maturità complessiva. Dicembre sarà un mese molto importante, non solo per il proseguo del campionato e per il traguardo salvezza, ma anche per dare una risposta alla fatidica domanda che oramai è più che lecito farsi:
    Dove può davvero arrivare questo Verona?

    Ma partiamo con ordine, riassumendo ciò che è stato sino ad ora, per poi provare a ipotizzare quale sia il futuro di questa squadra. Iniziamo con un dato inequivocabile: l'Hellas ha perso sino ad ora da inizio campionato solamente due partite e ciò non accadeva dalla stagione 1986-87, durante i migliori anni di un Verona che correva e lottava sui campi d'Europa, in coppa UEFA. Anni straordinari e sempre sognati dai tifosi gialloblù, che mai nascondo il desiderio di rivedere la propria squadra tornare ai vecchi fasti di un tempo. Scaramanzia o no, come si diceva pocanzi, in questa stagione, almeno si ad ora, la marcia intrapresa dalla compagine di Juric sembra essere la stessa, con due sconfitte contro Sassuolo e Parma e vittorie importanti come quella contro l'Atalanta e la Roma (anche se quest'ultima a tavolino). Altrettanto importanti però sono i pareggi arrivati contro squadre come Juventus e Milan, in partite giocate tatticamente e tecnicamente in modo eccelso. 

    Insomma, tutti gli ingredienti per una buon proseguo di stagione li abbiamo messi ed ora, dati questi presupposti, è lecito proiettarci verso il futuro, prossimo e più lontano. La domanda iniziale era: "dove può arrivare questo Verona?", ma per rispondere, o meglio tentare di rispondere, bisogna aprire due fondamentali possibilità, che abbiano come dato in comune la tenuta fisica e psicologica della squadra. Parliamoci chiaro: questi giocatori, a livello tecnico, hanno dimostrato ampiamente di essere davvero buoni giocatori e di saper tener testa anche alle squadre più blasonate. Sarà fondamentale quindi capire se queste doti verranno esaltate alla massima potenza per tutta la durata del campionato e per fare ciò è imprescindibile tenere alta la concentrazione e avere una tenuta fisica costante. 
    Ecco allora che entrano in gioco le prima citate "alternative": se ciò accadrà, come tutti ovviamente speriamo, questo Hellas potrà puntare a qualcosa di più di una semplice salvezza, se in caso contrario, nel girone di ritorno, verranno a mancare queste fondamentali prerogative, bisognerà lottare a tutti i costi per una salvezza da raggiungere quanto prima e rimandare ovviamente tutto alla prossima stagione. Tutto dipenderà allora se il modus operandi di Juric, che costantemente tiene sotto pressione agonistica i giocatori, avrà un effetto costante oppure sarà destinato ad implodere su se stesso. 

    Questa appena fatta era ovviamente un'analisi prettamente "matematica" e tutti sappiamo che nel calcio la matematica arriva sino ad un certo punto (e menomale!). Quello di cui però dobbiamo sempre tener conto è appunto la caratura tecnica di questa squadra, che c'è ed è pienamente evidente; se poi aggiungiamo al timone un condottiero come Juric, allora le speranze si fanno più concrete. In queste quattro partite contro Lazio, Samp, Fiorentina e Inter ci giocheremo molto del nostro futuro e dei nostri sogni, quindi, scaramanzia a parte, speriamo davvero in meglio!

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