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  • #hovistoCavani, ma era Gabigol: come i social hanno cambiato il calciomercato

    #hovistoCavani, ma era Gabigol: come i social hanno cambiato il calciomercato

    • Guglielmo Cannavale
    Facebook sempre aperto sul computer, Twitter sull’iPad e Instagram sull’iPhone. Il giornalista 2.0 deve essere così. Carta e penna stanno scomparendo, è un mondo in evoluzione. Io sono giovane e sono cresciuto con internet, anche se quando ho iniziato non usavo ancora WhatsApp. Ora c’è addirittura la versione Web, ancora più comoda per chi lavora in redazione. Perché ormai tra colleghi si parla così, non solo per organizzare il lavoro a distanza ma anche per cercare notizie dall’altra parte del mondo. Con Facebook, Twitter e Instagram è cambiato anche il mercato. 

    TWITTER - Il social network più importante per un giornalista è Twitter. È come avere le agenzie sempre aperte, sulla timeline scorrono tutte le notizie più importanti in tempo reale. Basta solo seguire gli account giusti. Il contatto coi tifosi è diretto: fanno domande e chiedono informazioni, ma non solo. Perché ormai il popolo della rete è informatissimo e le notizie possono arrivare anche dai tifosi. Hanno un occhio su tutto: ufficialità, comunicati, tweet dei giocatori. Capita che magari Wanda Nara risponda ai tweet dando più notizie che in un’intervista. A volte però non bisogna fidarsi, guardate cos’è successo quest’estate. Cavani è stato avvistato in un hotel di Napoli, in realtà era nel ritiro del PSG. È partito però l’hashtag #hovistoCavani e una città intera ha sognato il ritorno del Matador. Una suggestione di una notte di fine estate. Gabigol invece è davvero arrivato a Milano: la foto del brasiliano sul volo per Malpensa ce l’ha mandata sui social un tifoso che era sul suo stesso volo. Potere di internet. Sono tantissime le segnalazioni dei tifosi: avvistamenti, incontri, addirittura foto come testimonianze dirette. Per giocatori, agenti e direttori sportivi è anche molto più difficile condurre trattative segrete. Ricordo quando, in periodi diversi, Walter Sabatini della Roma e Fabio Paratici della Juve furono beccati all’aeroporto mentre partivano per l’estero. Per trattative con club stranieri che fino a quel momento erano rimaste nascoste. A volte invece sono proprio i giocatori a lasciare indizi, come Marcos Alonso che seguì il profilo twitter del Chelsea a poche ore dall’ufficialità. E ad accorgersi di preferiti, retweet e follow sono spesso i tifosi, più alleati che rivali dei giornalisti. 

    INSTAGRAM - Il social network più usato dai calciatori è Instagram. Le foto della vita privata si alternano a veri e proprio messaggi di calciomercato: saluti, addii e annunci sono all’ordine del giorno da giugno ad agosto. Anche qui ci sono like alle foto che valgono come indizi, ma più difficili da scovare, così come i follow. Servono gli occhi attenti di tanti tifosi. Come nel periodo caldo del trasferimento di Paul Pogba al Manchester United. L’affare più costoso della storia è stato preceduto da indizi e messaggi, pubblicitari e social. C’era chi aveva strappato un autografo a Pogba su una maglia dei Red Devils, ma anche chi giurava che sarebbe rimasto a Torino. Per i giornalisti Instagram offre l’opportunità di ricercare per luogo e per hashtag, una funzione utile per vedere se qualche tifoso si è scattato e ha pubblicato un selfie con un calciatore pronto a trasferirsi. 

    FACEBOOK - Facebook è il primo dei grandi social network, ancora uno dei più usati. I calciatori anche qui hanno pagine ufficiali, anche qui commentano il loro futuro, anche qui rispondono ai fan. Ma c’è di più. Su Facebook si possono cercare e contattare quasi tutte le persone del mondo. Ora forse è leggermente in calo, ma alcuni anni fa lo usavo tantissimo per provare strade alternative per cercare notizie. Impossibile trovare (e parlare con) calciatori affermati. Al massimo, si possono contattare i giovani talenti. Parlai con Halilovic e Gabriel Jesus quando erano giovanissimi ragazzi e non ancora future stelle. Si riescono a contattare le famiglie dei ragazzi, ricordo la madre di Sneijder e il padre di Imbula, per esempio. Sono diversi i tifosi che parlano con fidanzate o fratelli di calciatori, è un altro modo per stare in contatto e seguire possibili sviluppi di calciomercato. Un mercato sempre più social. 

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