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  • Icardi mai decisivo nei big match. Solo colpa sua? VOTA IL SONDAGGIO

    Icardi mai decisivo nei big match. Solo colpa sua? VOTA IL SONDAGGIO

    • Andrea Distaso
    I vertici dell'Inter, dall'allenatore (anche se non ha parlato) passando a direttore sportivo e vicepresidente, hanno scelto una strategia comunicativa molto precisa per spiegare il crollo di rendimento di una squadra che solo lo scorso 6 gennaio era in testa alla classifica e che oggi, dopo la sconfitta con la Juventus, ha solo una lunghezza di vantaggio sul sesto posto occupato dal Milan. Così finiscono sul banco degli imputati solo i giocatori, compreso Mauro Icardi, il capitano e l'uomo che con i suoi gol dovrebbe consentire all'Inter di lottare fino all'ultimo per il terzo posto.

    MALE NEI BIG MATCH - La società di Corso Vittorio Emanuele ha puntato fortissimo su di lui, non solo consegnandogli la fascia al posto di Ranocchia, ma resistendo a tutte le avances delle big europee (destinate a rifarsi sotto nella prossima finestra di mercato) e prolungandogli il contratto fino al 2019 facendolo il secondo calciatore più pagato dopo Kondogbia con i suoi 3,2 milioni di euro annui. Sono 11 i centri in campionato, ma i più critici fanno notare che negli scontri diretti con le grandi l'argentino abbia sempre mancato l'appuntamento. Nessun gol alla Juve, zero centri nei due derby col Milan e la macchia del rigore fallito nel match di ritorno sullo 0-1, così come non ha lasciato il segno contro Roma, Napoli e Fiorentina (dove ha segnato ma a partita compromessa). Tanti indizi che per qualcuno fanno la prova. Eppure, un'analisi totalmente obiettiva non può non tenere in considerazione le attenuanti e i fattori che stanno incidendo sul rendimento di Maurito.

    NON ARRIVANO PALLONI - Lo scorso anno, in un'Inter decisamente meno competitiva di questa ma con una vocazione molto più offensiva, Icardi segnava a ripetizione, con le grandi come con le piccole, chiudendo la stagione da capocannoniere in compagnia di Toni. La squadra guidata da Mancini ha puntato tutto sulla solidità della difesa e su un reparto di centrocampo che deve soprattutto bravo a distruggere le trame offensive, per poi mettere la palla a disposizione dei tanti giocatori di talento dell'attacco. La partita di ieri di Icardi (solo 21 palloni giocati di cui 8 persi) è lo specchio di un'intera stagione, in cui all'argentino sono venuti a mancare spesso i rifornimenti. A chi ribadisce la necessità che si sacrifichi maggiormente per la squadra, la risposta può essere che a un bomber di razza come lui non si può chiedere di fare qualcosa che non appartenga al suo repertorio e che finirebbe per inibire ulteriormente le sue qualità. E voi da che parte state?

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