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  • Il capo ultrà Inter Boiocchi e il business di San Siro: '80 mila euro al mese con biglietti e parcheggi'. Estorsione da 2 mln: 'O pagano o li ammazziamo'

    Il capo ultrà Inter Boiocchi e il business di San Siro: '80 mila euro al mese con biglietti e parcheggi'. Estorsione da 2 mln: 'O pagano o li ammazziamo'

    Una storia di calcio e criminalità, di quelle che pensi di non poter più leggere nel 2022, in Italia. E invece... Lo storico capo ultras dell'Inter, uno dei leader dei Boys San, Vittorio Boiocchi, nella foto con l'altro capo Franco Caravita, è stato arrestato nel marzo 2021 per un tentativo di estorsione scoperto grazie alle intercettazioni della polizia, che svelavano gli affari attorno allo stadio Meazza. Frasi del tipo: "Ho fatto avere il posto a due paninari e mi danno una somma ad ogni partita".

    L'ACCUSA DI ESTORSIONE PER 2 MLN E L'ARRESTO - Intercettazioni rilevate grazie alla microspia piazzata nell’auto del 69enne dai poliziotti della squadra Mobile. Dopo mesi di indagini, nel marzo di un anno fa l'arresto di Boiocchi e del socio Paolo Cambedda, appena usciti dagli uffici dell’imprenditore vittima dell’estorsione da due milioni di euro: secondo quanto riporta il Corriere della Sera, In auto avevano uno storditore elettrico, una pistola e pettorine della guardia di Finanza. 

    I 26 ANNI DI CARCERE E LA LEADERSHIP DELLA CURVA NORD - "Sto perdendo un sacco di soldi con il blocco delle partite e dei concerti": Boiocchi non si faceva problemi a parlare liberamente al telefono dei suoi loschi affari. D'altronde l'ultrà nerazzurro è un vero e proprio criminale, che ha alle spalle 26 anni complessivi di carcere, frutto di 10 condanne definitive per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, associazione a delinquere, porto e detenzione illegale di armi, rapina, sequestro di persona e furto. Poi nel 2019 era tornato sugli spalti del Meazza, riprendendo il controllo della Curva Nord interista come negli anni Ottanta e nei primi Novanta e sconvolgendo le dinamiche della curva dell'Inter e del mondo ultrà.

    IL LITIGIO CON CARAVITA E IL NUOVO ARRESTO - Litigio tra il vecchio capo e il nuovo capo Caravita, poi suggellato dalla foto assieme dopo un attacco di cuore per il 69enne, seguito alla scazzottata con il rivale, subito rimesso al suo posto: il vero leader è sempre stato Boiocchi, prima del nuovo arresto e della condanna a 3 anni e 2 mesi, con domiciliari annessi.

    LE INTERCETTAZIONI, LA FIGURA DI COSTA: 'NOI TI AMMAZZIAMO' -  Nelle intercettazioni richieste dai pm, il capo ultrà racconta "che prende circa 80 mila euro al mese tra parcheggi e altre cose". Dice che "finalmente erano riusciti a fare una bella cosa con la gestione dei parcheggi, con 700-800 biglietti in mano, due paninari a cui hanno fatto avere il posto che gli danno una somma ad ogni partita, 10 mila euro ogni partita". Nel mirino anche l’imprenditore Enzo Costa, titolare della Ferco srl, che si occupa di servizi di pulizie, già coinvolto nell’inchiesta sulla "cupola per gli appalti Expo", nel 2020 finito in manette per corruzione e destinatario delle minacce. L'accusa per Boiocchi è quella di estorsione per 2 milioni di euro, questi alcuni stralci delle minacce rivolte a Costa: "Tu devi fare quello che ti diciamo noi, altrimenti ti ammazziamo. Fai il bravo, conviene a tutti"..Due giorni fa la Squadra mobile di Milano ha arrestato altre tre persone, complici nella vicenda: Ivan Turola, Gerardo Toto e Ezio Carnago. 

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