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  • Il consiglio:| 'Inter, prendi El Shaarawy'

    Il consiglio:| 'Inter, prendi El Shaarawy'

     

    Continuano le interviste in esclusiva di Canale Inter, dopo quella con il noto giornalista nerazzurro Andrea Bosio è il turno di Massimo Tanzillo, creatore del famosissimo sito di calcio giovanile generazioneditalenti.comnonchè caposservatore della Ro.An. Football Management - società di procura sportiva incentrata sullo scouting e che punta fortemente sui giovani talenti.

    Molti i punti trattati in questa intervista, ringraziamo il nostro amico Massimo per la sua gentilezza e disponibilità.

    La stagione è oramai agli sgoccioli, come reputi sia stato l’andamento dei vivai italiani e che prospettive pensi possano avere i nostri giovani in futuro?

    Negli ultimi due anni i vivai delle nostre società sembrano aver acquisito uno spessore diverso, grazie soprattutto a maggiori investimenti e, forse, cercando di sfruttare la scia trionfale tracciata dai canterani del Barcellona. Ovviamente questo non può bastare per vedere un futuro brillante per i tanti ragazzi che si sono messi in mostra: non basta investire soldi se poi questi ragazzi si fanno giocare solo nelle squadre giovanili e poi si perdono di vista.

    Chi è stata la giovane promessa italiana ad entusiasmarti di più?

    Direi El Shaarawy del Genoa, quest’anno in prestito in Serie B al Padova. Già nelle giovanili ha fatto vedere numeri di alta classe, il fatto che nel passaggio dalla Primavera al Professionismo abbia confermato tutte le sue qualità, cosa non scontata, è di buon augurio per il suo futuro nel calcio che conta.

    L’Inter ha fatto una stagione strana, è andata in crescendo fino al trionfo di Viareggio salvo poi avere una crisi e di fatto perdere nei playoff ai rigori contro il Milan. Come reputi l’annata dei giovani nerazzurri?

    Il Torneo di Viareggio è una parentesi strana dell’anno calcistico. Non sempre si impone chi è realmente più forte tra le squadre partecipanti, molto spesso la fiducia la acquisisci con l’arrivare dei risultati di partita in partita. Una cosa che si può dire anche per le competizioni “brevi” dei più grandi. Poi, stranamente,l’Inter sembra aver giocato meglio nel Viareggio snaturando il credo del Mister Pea, che ama i calciatori di spessore fisico a centrocampo mentre in Toscana il centrocampo era affidato soprattutto ai tecnici con un minutaggio superiore per calciatori come Knasmulner e Bessa che in campionato hanno visto il campo di meno.

    La Vittoria del Viareggio rende positiva comunque la stagione dei neroazzurri anche se mitigata dall’eliminazione dalle final eight per mano dei cugini grazie alla lotteria dei rigori.

    Sono diversi i talenti interisti emersi in questa stagione, pensi che ci sia qualcuno già arruolabile in prima squadra?

    Sono effettivamente diversi i ragazzi interessanti nella Primavera interista, qualcuno di questi ha già esordito in Prima squadra, come Natalino e Biraghi.Non c’è sicuramente un Balotelli attualmente, quindi un calciatore che possa fare la differenza da subito. Crisetig sembra quello più maturo per essere colto, Benedetti gode della stima di tutto lo staff e anche di Moratti e Paolillo…vedremo!

    Dovendo fare un nome, a chi daresti la palma di miglior giovane interista 2011?

    Mi sembra di poter dire che il calciatore che è stato più decisivo per l’Inter in questa stagione sia il portiere Bardi: ha chiuso la saracinesca nei momenti di maggior pressione e ha parato una quantità di rigori incredibili.

    In Italia a differenza dell’Inghilterra i grandi club difficilmente puntano sui giovani del vivaio preferendo giocatori stranieri o già affermati, qual è la causa di questa differenza?

    In realtà non credo che l’Inghilterra differisca molto dall’Italia sotto questo punto di vista (il modello dovrebbe essere spagnolo o tedesco secondo me): per esempio se andiamo a vedere il Manchester campione e finalista in Champions troviamo diversi ultra trentenni nella formazione titolare (Van Der Sar, Ferdinand, Park ad esempio) o come primo ricambio (Giggs o Scholes). Diciamo che c’è l’Arsenal che spicca per prestigio internazionale e che fa massiccio impiego di giovani. Senza dubbio la grande differenza tra Inghilterra e Italia è, però, la struttura delle giovanili  per quantità di investimenti e metodologie di formazione ed inserimento in prima squadra. Poi è differente la cultura calcistica negli stadi: un giovane esordisce e cresce in Inghilterra più facilmente. In Italia il giovane viene sostenuto al primo errore, anche al secondo ma già dal terzo sono guai.

    A tuo parere qual è la società italiana che si sta muovendo meglio nella valorizzazione dei propri giovani?

    Una società che apprezzo particolarmente è l’Udinese: si muove molto bene su tutto il mercato Internazionale riuscendo ad acquistare prima di tutti grandi promesse del calcio. Non c’è bisogno di nominare i vari Sanchez o Asamoah credo.

    Tra chi invece riesce a valorizzare al meglio i calciatori delle proprie giovanili, dando grande peso al territorio regionale o al massimo nazionale, vedo bene l’Atalanta e la Roma ma anche il Genoa che soprattutto con la leva 1994, quella degli attuali Allievi Nazionali, sembra poter mettere a disposizione del Movimento Italiano diversi talenti interessanti. Vedo in calo la Juve, anche se con l’arrivo di Paratici le cose potrebbero cambiare nuovamente, mentre Milan e Inter hanno alzato notevolmente il tiro puntando molto su calciatori di qualità tecnica eccellente.

    Un giudizio sulla Nazionale agli Europei under 19?

    Il risultato della nostra U19 nella fase d’elite è stato molto deludente. Bene le prime due partite, poi, in quella che conta e nella quale bastava un pareggio è arrivata una sconfitta senza repliche.

    La classe 1992, che compone la maggior parte dei convocati, è quella maggiormente indiziata a rimpolpare il nostro calcio carente di giovani interessanti, eppure anche loro, come l’U17 e l’U21 hanno fallito. Ma non tutto è da buttare via, i ragazzi sono comunque in gamba.

    C’è qualche paese straniero ricco di talenti non ancora valorizzati e dove pensi si possa attingere nuove leve?

    Senza dubbio la Scandinavia è una area interessante per scovare sia calciatori pronti per esplodere in prima squadra sia per essere formati nelle nostre giovanili: c’è da considerare inoltre che quelli piu interessanti, anche se giovanissimi, riescono a fare una discreta esperienza in un campionato professionistico riuscendo poi ad inserirsi al meglio, nostalgia permettendo, nelle squadre Primavera o inferiori.

    Poi per caratteristiche fisiche e grazie allo status comunitario è interessante anche l’area baltica, soprattutto Lituania, presto spingerò perchè siano segnalati alcuni giovani proprio da quest’area. Per concludere ottimi affari si possono sempre fare nell’Europa dell’Est, anche se alcuni tra i paesi più interessanti sono ancora fuori dall’Europa (ad esempio l’area Ex-Jugoslava).

    Se ne avessi la possibilità, quale giovane suggeriresti all’Inter di acquistare? E perché? Descrivi brevemente il giocatore.

    Torno a fare il nome di El Shaarawy perchè di talenti come lui se ne vedono raramente, poi, magari, si potrebbero sfruttare le buone relazioni di mercato stabilite tra Inter e Genoa negli ultimi due anni.

    Un altro calciatore che mi ha particolarmente colpito è il terzino destro italo-francese degli Allievi Nazionali del Genoa Johad Ferretti: osservando le sue caratteristiche si potrebbe dire di avere un nuovo Maicon da far crescere.
    Infine per rimanere in “casa Roan FM” mi meraviglio come il classe ’93 Concidel Sud Tirol non sia ancora in un club di blasone maggiore anche se ultimamente ho sentito di un interessamento di squadre di Bundesliga.

    Come avete potuto vedere di carne al fuoco ce ne sta davvero tanta, il domani è già iniziato.

    Grazie ancora Massimo per la piacevole intervista, un saluto e un in bocca al lupo da parte di tutta la redazione di Canale Inter.


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