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  • Il Decreto Dignità ha fallito: i club non incassano, ma gli italiani scommettono di più. I numeri

    Il Decreto Dignità ha fallito: i club non incassano, ma gli italiani scommettono di più. I numeri

    Un Decreto per salvare l'Italia dalla dipendenza del gioco d'azzardo. Nell'aprile scorso, il primo Governo Conte approvò il Decreto Dignità, con il quale manteneva legale il gioco d'azzardo ma vietava ogni forma di pubblicità, diretta e indiretta, relativa a giochi e vincite tramite scommesse. Un grosso guaio per i bookmakers, che da lì in poi non avrebbero più avuto la possibilità di fare pubblicità tramite inserzioni sui media.

    OBIETTIVO FALLITO - L'obiettivo, però, sembra fallito. Come riporta Calcioefinanza, grazie all'analisi di dati forniti da AgiproNews, il business è cresciuto. La raccolta di scommesse sportive, tra luglio 2019 e febbraio 2020, è cresciuta del 17%, passando da 1,03 a 1,2 miliardi di euro

    DANNO - A rimetterci, invece, sono club e media, che devono fare i conti con i mancati incassi. La cifra totale stimata è di 100 milioni di euro a stagione. Si pensi alla Roma, il cui accordo con Betway fruttava 15,5 milioni complessivi. Lo stesso vale per la Lazio (7 milioni da Marathonbet), il Milan (1 milione da StarCasino) e l'Inter (1,1 milioni da Bwin). Negli ultimi giorni è stata avanzata la proposta di sospendere - almeno per 12 mesi - il Decreto, dando così un aiuto economico al mondo del calcio dopo la crisi coronavirus. Anche perché, numeri alla mano, il Decreto non pare essere servito. 

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