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  • Europei, le squadre (1) - Il dualismo Belotti-Immobile e il rebus centrocampo inquietano. Chiesa, Insigne e Berardi gli assi dell'Italia

    Europei, le squadre (1) - Il dualismo Belotti-Immobile e il rebus centrocampo inquietano. Chiesa, Insigne e Berardi gli assi dell'Italia

    • Andrea Distaso
    Cinquantatre anni. Tanti ne sono trascorsi dall’ultima e unica affermazione dell’Italia nel campionato Europeo e, mai come in questa occasione, i ragazzi allenati da Roberto Mancini hanno la possibilità di bissare finalmente la vittoria del 1968. Abbiamo avuto indiscutibilmente squadre più forti da allora da un punto di vista tecnico e di ricchezza di alternative, ma la straordinaria marcia da record che ha accompagnato il nostro avvicinamento ad Euro 2020 - ritoccati sia il primato di successi consecutivi dell’era Pozzo che la striscia di imbattibilità della gestione Lippi - autorizza a coltivare ogni tipo di sogno. In attesa di testare la nostra ritrovata credibilità contro avversari di pari livello, Mancini può dire di aver già rivoluzionato atteggiamento e modo di stare in campo della Nazionale, rimettendo il talento al centro del villaggio e riscoprendo un senso di compattezza e un entusiasmo che sembravano smarriti dopo il fallimento del Mondiale 2018. Il girone A e, nello specifico, Turchia, Svizzera e Galles ci diranno chi siamo realmente.

    LA ROSA:

    PORTIERI: Gianluigi Donnarumma (Milan), Alex Meret (Napoli), Salvatore Sirigu (Torino);

    DIFENSORI: Francesco Acerbi (Lazio), Alessandro Bastoni (Inter), Leonardo Bonucci (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Emerson Palmieri (Chelsea), Alessandro Florenzi (Paris Saint Germain), Leonardo Spinazzola (Roma), Rafael Toloi (Atalanta);

    CENTROCAMPISTI: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Frello Jorge Luiz Jorginho (Chelsea), Manuel Locatelli (Sassuolo), Lorenzo Pellegrini (Roma),  Stefano Sensi (Inter), Marco Verratti (Paris Saint Germain);

    ATTACCANTI: Andrea Belotti (Torino), Domenico Berardi (Sassuolo), Federico Bernardeschi (Juventus), Federico Chiesa (Juventus), Ciro Immobile (Lazio), Lorenzo Insigne (Napoli), Giacomo Raspadori (Sassuolo).


    IL CAMMINO - Sorteggiata nel girone J, l’Italia si è resa protagonista di una marcia assolutamente inarrestabile, fatta di 10 successi in altrettante partite e della prima storica qualificazione (da prima) aritmetica alla fase finale dell’Europeo con ben 3 turni di anticipo. 37 i gol realizzati, appena 4 quelli concessi; la cooperativa azzurra ha mandato a bersaglio ben 19 calciatori differenti, con Belotti miglior realizzatore (4) appena davanti al quartetto composto da Jorginho, Barella, Immobile e Insigne.


    IL CALENDARIO:

    11 giugno: Turchia-Italia (Roma)
    16 giugno: Italia-Svizzera (Roma)
    20 giugno: Italia-Galles (Roma)


    LA STELLA - La nostra forza è stata sinora e dovrà continuare ad essere il gioco: collettivo, propositivo e di qualità, perché a livello individuale non partiamo sullo stesso livello di avversari parimente blasonati. Per età e rendimento mostrato nel corso delle ultime stagioni, il nostro unico fuoriclasse sta tra i pali e si chiama Gianluigi Donnarumma, davanti al quale l’esperienza e l’affiatamento della coppia Bonucci-Chiellini, con Acerbi e Bastoni come prime alternative, rappresentano le nostre certezze. Se in attacco il ballottaggio tra Belotti e Immobile è destinato a rimanere tale per tutta la durata del nostro Europeo, il compito di accendere la luce e di fungere da variabili impazzite spetterà al terzetto composto da Insigne, Chiesa e Berardi, mai così continui ed efficaci come nell’ultimo campionato. Ma il fulcro della nostra forza risiede principalmente a centrocampo, stanchezza e acciacchi permettendo: Jorginho, Verratti e Barella è roba da palati fini, ma anche con Locatelli e Pellegrini alle loro spalle siamo più che coperti.
     
     

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