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  • Il Leeds non è più maledetto: con il Loco Bielsa punta alla Premier League

    Il Leeds non è più maledetto: con il Loco Bielsa punta alla Premier League

    • Matteo Corti
    Il Leeds è una nobile decaduta, ma con il simbolo della sua casata, la rosa bianca di York, sempre sfoggiato con orgoglio sul petto, la miseria e la nobiltà fatte a squadra, il club più odiato di tutta la Gran Bretagna, una squadra alla quale sono stati dedicati un libro e poi un film dal titolo emblematico - Il maledetto United - il club che ha vinto tutto con Don Revie e che è riuscito a cacciare uno come Brian Clough dopo soli 40 giorni. La squadra di angeli dalla faccia sporca, gente come Eric Cantona e Vinnie Jones, Joe Jordan e Lee Bowyer e ancora Rio Ferdinand, Robbie Fowler, Lorimer, Viduka, Strachan e tanti altri.  Un club che anche grazie ai suoi cattivi ragazzi ha fatto la storia del calcio. Il Leeds è così: o lo ami o lo odi.

    Il Leeds United appare come uno “sleeping giants”, il club ha lasciato la Premier League nel 2004, è sprofondato fino negli inferi della League One, ha conosciuto traversie societarie e finanziarie e solo da poco sembra aver imboccato la strada del “risveglio”. Da quasi due anni al timone c’è l’imprenditore milanese Andrea Radrizzani, un uomo determinato a riportare il Leeds nell’olimpo del calcio inglese. Nella prima stagione da unico proprietario, dopo essere stato in testa alla classifica nel primo quarto della stagione e scendere al 5 ° posto a metà campionato, al termine della regular season, il suo Leeds ha perso completamente la possibilità di raggiungere i playoff, finendo quindicesima in classifica.
    Il presidente dopo questa debacle viene criticato dalla tifoseria in particolare per alcune scelte di mercato, incassato il colpo continua a lavorare con determinazione e ambizione per la società. La scorsa estate, infatti decide di affidare la squadra ad un allenatore che potesse comprendere fino in fondo l’anima di questo club, per dare una svolta al cammino dei Peacocks e tentare di realizzare il sogno chiamato Premier. Chi meglio del “loco” Marcelo Bielsa, un mister che unisce genio e sregolatezza considerato da molti (n.d.r Guardiola, Pochettino…) un autentico guru del pallone.

    Il tecnico argentino ha a disposizione una rosa composta prevalentemente da giovani, guidati da alcuni giocatori d’esperienza come il capitano Cooper e il suo compagno di reparto Jansson, che insieme formano un autentico muro difensivo consentendo al Leeds di essere la seconda difesa meno battutta del campionato fino ad ora. Il centrocampo è condotto dalla grinta di Forshaw unita all’estro e alla creatività dei vari Klich, Hernandez, Alioski, Harisson e del millenial Clarke, a segno contro il Derby nell'ultimo turno, che ha già attirato su di sè l’attenzione di vari club di Premier, in particolar modo del Southampton. Il reparto avanzato vede in Roofe la sua punta di diamante, l’attaccante inglese di origini giamaicane sta vivendo il suo miglior momento realizzativo da quando è approdato a Leeds, in 21 presenze ha già realizzato 14 gol.

    Bielsa con la sua personalità stravagante e i suoi meticolosi metodi di allenamento, ha dato la scossa giusta ad un ambiente assopito ormai da troppi anni, i giocatori seguono con entusiasmo il tecnico di Rosario, infatti il Leeds è in vetta alla Championship a 4 punti di vantaggio su Sheffield United e Norwich, grazie alle 16 vittorie e 6 pareggi ottenuti in 27 gare. Ora l’utopia Premier League dalle parti di Leeds, sembra diventare giorno dopo giorno un sogno sempre più a portata di mano, l’entusiasmo è alle stelle, i tifosi credono nell’impresa e sotto sotto non vedono l’ora di sfatare quella che sta cominciando ad esser creduta come una maledizione, quella del 1992. L’ultimo trofeo degli Whites, infatti risale al lontano 1992, quando oltre al Charity Shield, vinsero anche la First Division, attuale Premier League. Da quel momento non è più arrivato nessun trofeo dalle parti di Ellan Road. Ma ora con “el Loco” tutto sembra possibile.

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