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    Il Manchester City è ancora la squadra più forte al mondo? Un mese senza vittorie che Guardiola non si spiega

    Il Manchester City è ancora la squadra più forte al mondo? Un mese senza vittorie che Guardiola non si spiega

    • Simone Gervasio
    "You gotta roll with it, You gotta take your time", cantavano nel 1995 gli Oasis e da allora questa è diventata uno degli inni del Manchester City, suonata dopo le partite dei Citizens. Un invito a farsi scivolare le cose di dosso, a stare al gioco, ad avere pazienza perché i momenti brutti passeranno. Un messaggio che Guardiola starà cercando di far passare al suo spogliatoio perché, strano a dirsi, ma la squadra più forte del mondo, quella che solo pochi mesi fa ha portato a casa il Treble, è in crisi. 

    I NUMERI - Per trovare una vittoria in Premier del City si deve tornare al 4 novembre, alla sfida contro il non irresistibile Bournemouth. Da lì in avanti 3 pareggi spettacolari e rocamboleschi contro Chelsea, Liverpool e Tottenham e un ko, quello recente con l'Aston Villa (una striscia così non accadeva dal 2017). Proprio al Villa Park, la squadra di Guardiola ha toccato il fondo. L'1-0 firmato Bailey ha sancito il sorpasso in classifica del team di Birmingham ai danni di quello di Manchester e fatto suonare gli allarmi all'Etihad. Ma il risultato striminzito nasconde limiti ben più evidenti che i Citizens hanno dimostrato in campo. In casa di Zaniolo, il Man City ha tirato solo due volte in porta, il dato peggiore fatto registrare nella storia delle squadre di Guardiola nei top 5 campionati d'Europa. Ma c'è di più: mai Pep aveva incassato 22 conclusioni (erano state 13 all'intervallo, altro record) come fatto con la truppa di Emery. Un doppio unicum in 535 gare allenate dal catalano. Il segnale che qualcosa non va. Una partita storta, si potrà infatti pensare, che però suggella un periodo di magra. Il Manchester City è quarto a -6 dall'Arsenal capolista e a -4 dal redivivo Liverpool. Ha già perso 3 partite (erano state 5 in tutto il campionato precedente) e subito 17 gol in 15 gare (dato peggiore dal 2010). Si trova invischiato ora nella lotta Champions e ha solo tre punti di vantaggio su Tottenham e cugini del Manchester United, in forte risalita. I valori della squadra sono tali che è impensabile che Haaland e compagni siano sfavoriti nella lotta per il titolo ma è chiaro che quest'ultima, ampliata ad almeno 3 partecipanti, possa rivelarsi mai così complicata.

    CRISI - Guardiola nel prepartita con l'Aston Villa si era mostrato spavaldo: “Vinceremo ancora la Premier League. Se giochiamo sempre come abbiamo fatto contro Liverpool e Tottenham, ce la faremo e sappiamo come nessuno abbia mai vinto il campionato quattro volte di fila". Nel post invece è stato più cauto: "Abbiamo un po' di pressione. Questa è la Premier League, tutte le squadre sono eccezionali. Devo cercare di rialzare la mia squadra per tornare a giocare meglio e vincere le partite. Serve capire perché stiamo faticando un po'". Inutile cercare una sola ragione per il momento no. La difesa incassa troppo: ha preso gol in 11 partite su 15. L'attacco non ingrana: Haaland fa al solito il suo ma dietro di lui sta steccando Alvarez che, pur giocando di più, non trova la rete con continuità e non segna da ottobre. Il City va male in trasferta dove, nelle ultime 5, ha vinto una volta e perso tre. La rosa si è ristretta per volontà di Guardiola e come frutto di un mercato che lascia tanti dubbi. Sono state date più responsabilità a giovani come Lewis e Bobb efatta eccezione per Doku, i nuovi arrivati Kovacic, Gvardiol e Matheus Nunes non hanno incantato. La speranza per Guardiola è che il rientro prossimo di De Bruyne (in concomitanza con la prima gara degli inglesi al Mondiale per club, tra una decina di giorni) possa tornare a oliare quei meccanismi perfetti e vincenti che si vedevano in campo solo poche settimane fa. Ma servirà trovare il vecchio spirito City. Per non dover 'guardare indietro con rabbia', come dicevano sempre i fratelli Gallagher, e per riprendersi il trono di squadra più forte al mondo.

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