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  • Il martedì nero della Juve, rigioca col Napoli e crolla con la Fiorentina: poteva andare a -1, può finire a -10

    Il martedì nero della Juve, rigioca col Napoli e crolla con la Fiorentina: poteva andare a -1, può finire a -10

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    In casa Juve, questa mattina, ci si è svegliati con la speranza e l'obiettivo unico di battere la Fiorentina. Così facendo i bianconeri sarebbero saliti a quota 30 punti, agganciando l'Inter e soffiando sul collo del Milan prima delle loro partite. Invece la truppa di Andrea Pirlo andrà a dormire con tre punti in meno del mattino, a quota 24 e con la concreta possibilità di ritrovarsi domani sera a -9 dall'Inter e a -10 dal Milan. Ma a quel punto con una partita in meno per la Juve. Perché in questo martedì 22 dicembre da incubo, il club bianconero ha incassato la decisione del Collegio di Garanzia del Coni di far giocare Juventus-Napoli: nell'immediato tre punti in meno ai bianconeri, un punto in più ai partenopei, un calendario ancor più intasato nel 2021. E per quanto si predichi quasi indifferenza, questa decisione non sembra aver lasciato indifferente la squadra, le stesse parole di Pirlo lasciano trapelare almeno un pizzico di fastidio: “A noi non cambia niente e giocheremo. Però mi spiace per le altre squadre che hanno affrontato trasferte magari senza tanti giocatori, non lo trovo corretto nei confronti degli altri. Dispiace perché hanno preso in giro le altre società”. Quanto poi il rumore esterno possa aver influito nella concentrazione e nell'umore della squadra, realmente non lo si saprà mai. Certo, i piani tattici sono cambiati perché è tornata in extremis un turno di squalifica da far scontare ad Adrien Rabiot. Ma oltre questo, non ha funzionato davvero niente.

    TUTTO SBAGLIATO - Ha sbagliato tutto la Juve, ha sbagliato tutto pure Pirlo. Che si ritrova costretto a inseguire la vetta della classifica con un credito interno e forse esterno che nessuno dei suoi predecessori ha mai avuto, il confronto con lo stesso Maurizio Sarri in termini di risultati è fin qui impietoso e si alimenta il partito di chi si chiede cosa sarebbe successo un anno fa se fosse stato il Comandante ad aver cominciato con 24 punti in 13 partite. Quella con la Fiorentina è solo la prima sconfitta in campionato, ma arriva dopo troppi pareggi (ben sei) e si configura come un autentico tracollo. L'approccio sbagliato porta al gol lampo di Vlahovic ma anche o soprattutto al rosso di Cuadrado dopo nemmeno un quarto d'ora. I cambi avventati o quantomeno sbagliati portano a una squadra che accumula difficoltà e perde riferimenti. Una condizione precaria porta al crollo nel finale con uomini contati e fuori posizione. Se la Juve di Parma, appena tre giorni fa, sembrava quella giusta, quella vista con la Fiorentina è una Juve tutta sbagliata. Che se si ritrova a recriminare per scelte ed errori dell'arbitro (non proprio in forma, per così dire, La Penna) allora conferma che sì, c'è qualcosa che non va. E che questo martedì 22 dicembre può contendere al 7 agosto il titolo di giorno peggiore di tutto il 2020 della Juve. Un anno comunque più nero che bianco.

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