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  • Il mercato ragionato: l’incomprensibile Genoa e le scelte nette di Sarri

    Il mercato ragionato: l’incomprensibile Genoa e le scelte nette di Sarri

    • Pippo Russo
    Altra puntata dell’analisi dedicata all’impatto del calciomercato estivo sulle squadre del campionato di serie A. Stavolta ci occupiamo di Frosinone, Genoa e Napoli.

    Frosinone – Fra le tre neopromosse è quella che meno si è rinnovata sul mercato. Non avendo i mezzi finanziari del Bologna, né la propensione a importare figurine come quella mostrata da Sean Sogliano a Carpi, il club ciociaro ha preferito apportare leggere migliorie all’intelaiatura che ha vinto lo scorso campionato di B. I risultati del campo, tutto sommato, hanno dato ragione a questa scelta perché il Frosinone è ancora in corsa per la salvezza. Un dato che merita di essere segnalato è la preferenza del tecnico Roberto Stellone per i veterani. Lo dimostra lo scarso utilizzo di Longo e Verde, giunti a Frosinone rispettivamente da Inter e Roma per fare esperienza, e adesso pronti per andar via durante il mercato invernale. Il Frosinone deve salvarsi, non si può permettere di svezzare i talenti altrui. I più presenti fra i nuovi sono Leali e Diakhite, entrambi con 16 partite e 1440 minuti. Non sono totalisti per aver saltato una partita a testa: Leali quella di Firenze, allorché Stellone adottò un incomprensibile turnover, e Diakhite quella dell’Olimpico contro la Lazio, il suo vecchio club. Dietro di loro si piazza Rosi con 14 partite e 1150 minuti. Bisogna scendere a quota 10 presenze per trovare altri due nuovi: si tratta di Cibsah (671 minuti) e Tonev (432). Dietro di loro si piazza Longo con 9 presenze, ma il numero non inganni: i suoi minuti giocati sono soltanto 228, una media di 25,3 a partita. Per capire l’esiguità d’impiego di Longo basta guardare i numeri di Pavlovic, che ha giocato due partite in meno dell’interista (7) ma ha messo insieme un numero di minuti quasi triplo: 626. Seguono con 6 partite a testa Castillo (302 minuti) e Verde (126 minuti). Chiudono la lista con 0 presenze il portiere di riserva Gomis e il difensore svizzero-albanese Ajeti, arrivato a Frosinone da poche settimane. Gli impieghi dei nuovi sono stati 94 su 238, il 39,4%. I loro minuti giocati sono 6415 su 16830, il 38,1%.

    Genoa – Da anni la squadra rossoblù è un viavai di calciatori, per motivi che ancora non è stato possibile comprendere. A volte il giochino funziona, come è accaduto nella scorsa stagione grazie soprattutto alle rivelazioni Diego Perotti e Iago Falqué. Altre volte invece il meccanismo s’inceppa, e viene fuori un mercato senza capo né coda come quello della scorsa estate. Un gruppo di giocatori mediocri nel migliore dei casi, o reduci da infortuni e soggetti a ricadute, o scarsi di motivazioni. Il risultato di tutto ciò è un campionato che vede il Grifone galleggiare pericolosamente ai margini della zona retrocessione, intanto che il mese di gennaio fa intravedere l’ennesima rivoluzione dei ranghi. Le cifre riguardanti gli impieghi dei nuovi arrivi descrivono in modo molto efficace lo stato di confusione che regna al Genoa. Nessuno di loro accumula tutte le 17 presenze né ci si avvicina. Quelli maggiormente impiegati, Cissokho e Ntcham, ne sommano 13. E non è ancora tutto, perché se si guarda al numero di minuti giocati dai due viene fuori un altro dato sconcertante: su 1170 minuti i due ne hanno disputati poco più della metà, 641 quelli di Cissokho e 610 quelli di Ntcham. Va a finire che il nuovo acquisto con maggior minuti giocati è Gakpe, che ne ha messi insieme 764 in 12 partite. Con 10 gare si piazzano Capel e Lazovic, che hanno giocato rispettivamente 530 e 462 minuti. Dietro loro un terzetto a 9 presenze: Figueiras (550 minuti), Pandev (493 minuti) e Tachtsidis (soltanto 268 minuti). Un altro segno delle bizzarrie genoane viene dai numeri di Ansaldi, che con 8 partite mette insieme più minuti di Cissokho e Ntcham (5 partite più di lui) e si avvicina al primatista Gakpe (4 partite più di lui): 687. Anche Dzemaili ha accumulato 8 partite, ma con un numero di minuti (453) quasi dimezzato rispetto a Ansaldi e dando l’impressione d’essere già a fine corsa come molti altri neo-genoani. Chiude la lista dei presenti Muñoz, caso clinico nel senso più completo del termine. L’argentino ha saltato tutte le prime otto partite per infortunio, poi ne ha giocate tre, si è fermato per altre cinque, e è rientrato nell’ultima gara pre-natalizia. Per lui 4 presenze e 322 minuti. Completa il quadro il portiere di riserva Ujkani, mai sceso in campo. I numeri totali parlano di 105 impieghi dei nuovi su 238, il 44,1%. L’impatto dei minuti giocati è abbondantemente inferiore: 5780 su 16830, il 34,3%.

    Napoli – Maurizio Sarri è l’allenatore che ha fatto le scelte più nette nella gestione del gruppo e dei nuovi arrivi. Dopo poche settimane ha tracciato una netta demarcazione fra titolari e riserve in campionato, e fra squadra di campionato e squadra di coppa. Inoltre, non ha avuto esitazione nel fare un sacrificio doloroso come il declassamento di Valdifiori, giunto assieme a lui da Empoli come Hysaj e candidato a essere in campo il principale esecutore dei suoi ordini. I risultati hanno dato abbondantemente ragione all’allenatore, e a sancirli sono cifre sull’utilizzo dei nuovi che destano impressione. I più impiegati sono Reina e Hysaj, che hanno giocato tutte le 17 gare del torneo. Reina è anche totalista, avendo giocato tutti i 1530 minuti, mentre Hysaj sfiora l’impresa fermandosi a 1483 minuti. Alle loro spalle si piazza Allan, che ha saltato la partita inaugurale del campionato persa dagli azzurri a Reggio Emilia contro il Sassuolo, e poi ha disputato le restanti 16 mettendo insieme 1305 minuti. Dietro questo terzetto, il vuoto. Il quarto in graduatoria è El Kaddouri, che ha disputato 7 minuscoli spezzoni di partita: il più lungo è stato di 24 minuti contro il Verona, e il totale fa 95 minuti per una media di 13,5 minuti a partita. Ma poi a fine stagione Mino Raiola potrà andare a proporlo in giro dicendo che il suo cocco avrà giocato una ventina e passa di partite nel Napoli di Sarri. Un gradino indietro si piazzano con 4 gare Chiriches e Valdifiori. Il rumeno le ha giocate per intero totalizzando 360 minuti, mentre l’ex empolese ne ha sommati 276. Inoltre, il dato dell’ex empolese va sottoposto a ulteriore rassegna perché le sue cifre sono state accumulate entro le prime cinque giornate di campionato. Dalla sesta in poi, per lui, soltanto panchina fissa. Chiudono la lista tre nuovi acquisti che non hanno mai messo piede in campo: il portiere di riserva Gabriel, Dezi e Chalobah. Le cifre complessive dicono che i nuovi hanno assorbito 65 impieghi su 238, il 27,3%, e che i loro minuti giocati sono stati 5049 su 16830, il 30% esatto. Ma visto il modo squilibrato con cui Sarri ha proceduto all’utilizzo dei nuovi acquisti, è interessante effettuare un’ulteriore elaborazione dei dati, vedendo quanta parte delle partite e dei minuti giocati dai nuovi sia stata assorbita dal terzetto formato da Reina, Hysaj e Allan. Ebbene, le cifre che emergono sono forse irripetibili: i tre hanno accumulato 50 dei 65 utilizzi riservati ai nuovi, cioè 76,9%, e i loro minuti giocati sono 4318 su 5049, che fa 85,5%. Come detto, il quadro cambia radicalmente nelle gare di Europa League. Nelle gare europee i più utilizzati, con 5 partite, sono Valdifiori (450 minuti), Chiriches (439 minuti), El Kaddouri (378 minuti) e Allan (220 minuti, quattro gare su cinque da subentrato). Seguono con 3 gare i titolari di campionato Reina (270 minuti) e Hysaj (134 minuti), appaiati da Chalobah (175 minuti). Chiude Gabriel con 2 gare e 180 minuti. I totali di coppa dicono di 31 impieghi dei nuovi su 84 (36,9%), e di 2246 minuti giocati su 5940 (37,8%).

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