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  • Un 14enne in prima squadra: alla scoperta di Acevedo, il nuovo craque argentino

    Un 14enne in prima squadra: alla scoperta di Acevedo, il nuovo craque argentino

    • Gabriele Stragapede
    Il calcio è imprevedibile. Nulla è scontato. Può vivere momenti di un romanticismo unico nel suo genere ma, al contempo, è uno sport che può regalare la più classica delle beffe. Lo sa bene il Racing Avellaneda, il cui unico compito era vincere contro il River Plate ed aspettare il risultato del Boca Juniors per potersi laureare campione d’Argentina per la 19ª volta. L’ultima giornata della Primera Division non è andata come il club sudamericano prevedeva: la sconfitta contro Los Millonarios ha condannato il Racing al 2° posto, a soli 2 punti dagli Xeneizes (52 a 50) che hanno così conquistato il loro 35° titolo della storia azul y oro.

    SGUARDO AL FUTURO - La squadra di Avellaneda, però, non ha perso tempo a vivere nel passato ed ha già iniziato a programmare il futuro. Fernando Gago, ex Real Madrid tra le altre ed attuale allenatore della squadra argentina, ha stilato la lista dei convocati per la prossima preseason. Un nome su tutti ha destato particolare attenzione: si tratta di Matias Acevedo, centrocampista offensivo classe 2008. Sì, nessun errore, avete letto bene. È stato convocato un ragazzo di appena 14 anni, già considerato uno degli elementi di maggior talento del vivaio argentino. Forse solo noi riusciamo a sorprenderci di una notizia del genere perché, per il club di Avellaneda, è stata la scelta più logica.

    UNA DECISIONE NATURALE - Già stabilmente nel giro delle giovanili del Racing, Acevedo sta facendo faville nelle divisioni inferiori del calcio argentino e, pian piano, come dimostra la convocazione in prima squadra, si sta ritagliando un ruolo sempre più importante nel suo attuale club. Parlare di futuro crack sarebbe eccessivo ma il nome di Acevedo è da tenere sott’occhio. “Quando lo abbiamo visto giocare, abbiamo capito che aveva un futuro. Alla sua età ha già fatto la differenza. Abbiamo deciso di promuoverlo velocemente tra le giovanili, facendolo giocare con ragazzi almeno di 2-3 anni più grandi. Anche lì, vinceva le partite da solo. È un ragazzo che fa la differenza sulla trequarti del campo, è veloce, è esplosivo, può segnare da ogni zona del campo o metterti una palla precisa sui piedi. È completo, tecnicamente non c’è nulla da dirgli. Questa chiamata in prima squadra, infatti, non mi sorprende. È bello che possa fare un precampionato con i professionisti. Gago gli farà fare il salto di qualità decisivo”. Parola di Maximiliano Zanello, bandiera del club argentino ed attuale allenatore dell’Under 20. Aggregarlo in pianta stabile in prima squadra potrebbe essere un azzardo ma il calcio, si sa, è imprevedibile. Nulla è scontato, nemmeno un 14enne in prima squadra.

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