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  • Il sorriso di Ronaldo e le parole di Chiellini: sono questi i segni di resa della Juve nella corsa scudetto

    Il sorriso di Ronaldo e le parole di Chiellini: sono questi i segni di resa della Juve nella corsa scudetto

    • Nicola Balice
    Quanta delusione c'è dietro un sorriso. Dopo il raddoppio dell'Inter, il primo piano delle telecamere ha ripreso un Cristiano Ronaldo che sorrideva. Ma era un sorriso di delusione. O per meglio dire di frustrazione. Quello che viene quasi spontaneamente quando non si sa più così dire, quando non si riesce a fare niente. Un sorriso che sul volto di Ronaldo, forse, non si era mai visto. Perché il senso di impotenza manifestato dalla Juve contro l'Inter è stato lo stesso che deve aver provato pure lui a livello individuale: mai in partita, alla ricerca di una posizione per incidere che non ha mai trovato, nessuno squillo, niente di niente. Nemmeno quella furia agonistica che lo ha sempre differenziato da ogni altro giocatore al mondo. Una prestazione talmente strana e inaspettata che proprio quel sorriso dopo il gol di Nicolò Barella forse fotografa nel migliore dei modi. Persino più di un cross sparacchiato in tribuna senza nessuno a pressarlo sulla fascia destra.

    IL CAPITANO – Una giocata e un sorriso che spiegano pure troppo la serata di Ronaldo. Così come le parole spese da Giorgio Chiellini arrivano a confermare che di energia per la rimonta scudetto, forse non ce n'è proprio più: “Gli anni passano per tutti, difficile far continuare ancora un ciclo che dura da nove anni, ci proviamo in ogni modo, abbiamo avuto due blackout e li abbiamo pagati contro Inter e Fiorentina”. Parole di resa? Forse, non necessariamente. Ma se l'uomo, l'unico uomo, dei nove scudetti di fila trasmette per la prima volta questa stanchezza nervosa, allora il pensiero che si stia alzando bandiera bianca non è campato per aria. Poi magari la Juve potrà così dedicarsi davvero alla Champions, che riparte con un primo turno tutt'altro che impossibile come quello con il Porto. Ma per il momento, la lucidità con cui Chiellini ha analizzato la non-partita con l'Inter e il percorso attuale della Juve di questa stagione, rappresenta più una prova che un semplice indizio riguardo il timore che il ciclo bianconero possa essere davvero arrivato alla fine. Quando l'arrivo di Pirlo in panchina doveva trasformarsi nell'inizio di un altro ciclo. E allora c'è davvero molto più di qualcosa che non va. Perché quella di San Siro, semplicemente, non era Juve.

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