Calciomercato.com

  • Il Werder Brema offre l'assist a Marotta: niente giocatori in nazionale nelle zone a rischio Covid. E la Fifa...

    Il Werder Brema offre l'assist a Marotta: niente giocatori in nazionale nelle zone a rischio Covid. E la Fifa...

    • Andrea Distaso
    Un caso quello del Werder Brema che può rappresentare un precedente importante nella diatriba in essere tra club e federazioni nazionali e che può segnare un punto a favore per quei dirigenti, come Marotta per l'Inter e De Laurentiis per il Napoli, che si stanno battendo per evitare ai propri calciatori impegnative e pericolose trasferte in giro per il mondo in piena seconda ondata di Covid-19. Come rivela Kicker, la società tedesca ha infatti comunicato di non aver concesso a Marco Friedl (Austria), Milos Veljkovic (Serbia), Milot Rashica (Kosovo), Yuya Osako (Giappone) e Josh Sargent (Stati Uniti) di rispondere alle chiamate delle rispettive nazionali.

    NO PER I GIOCATORI 'A RISCHIO' -  - Avvalendosi dei nuovi regolamenti stilati dalla Fifa, il Werder ha ritenuto di non dare il via libera a quei calciatori che si sarebbero recati in Paesi considerati a rischio dalla Germania e che avrebbero dovuto osservare un periodo di quarantena di 5 giorni al loro rientro. Perdendo così la possibilità di partecipare, come minimo, alla prima partita col loro club dopo la sosta. Una situazione leggermente diversa da quella del portiere Jiri Pavlenka, che potrà scendere in campo con la sua Repubblica Ceca nel match contro la Germania del prossimo 11 novembre, che sarà disputata a Lipsia, mentre salterà le successive sfide di Nations League. Regole alla mano dunque, anche i club italiani possono sfruttare questo "cavillo" per preservare i propri giocatori, dopo che le precedenti tornate di convocazioni in nazionale avevano comportato un prezzo da pagare a livello di positività al Covid.

    L'ATTACCO DI MAROTTA - Tra i portavoce principali di questo movimento di opposizione nei confronti soprattutto della Uefa - che non ha cancellato dal calendario né la Nations League né le amichevoli - si sono posti da subito in prima fila il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis e l'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta, che parlava in questi termini sabato scorso, prima della partita contro il Parma: Dobbiamo almeno ridurre le partite delle nazionali perché altrimenti si fa fatica a gestire squadre come la nostra. È una situazione che affronteremo con molta rigidità, dobbiamo già rispondere ai tanti impegni ed è giusto che le federazioni rispondano a noi. Ci vuole buon senso". Un appello che suona tanto come un grido di battaglia, con la vicenda del Werder Brema pronta a giocare un ruolo da spartiacque.

    VIA AGLI INDENNIZZI? - E la posizione della Fifa, che ha offerto questa "via di fuga" alle società, qual è? In un suo recente intervento a Roma, il numero uno Gianni Infantino ha evidenziato un aspetto assolutamente importante, ossia che molte federazioni - in particolare quelle non di primissimo piano - hanno nelle gare delle nazionali una vetrina e un ritorno economico fondamentali per la loro sopravvivenza. Un invito alla comprensione per i club, che potrebbero rilanciare a questo punto il tema degli indennizzi economici in caso di positività al Covid di un giocatore rientrato dagli impegni col suo Paese. Una sorta di compromesso per uscire da una difficile empasse in uno dei periodi storici più complicati di sempre, anche per il mondo del calcio.

    Altre Notizie