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Imbarazzato e scocciato, Messi non batte le mani agli indipendentisti

Imbarazzato e scocciato, Messi non batte le mani agli indipendentisti

  • Pippo Russo
    Pippo Russo
Il gelo nel bel mezzo della festa. Succede ieri sera a Barcellona, durante la cerimonia annuale per la consegna della Creu de Sant Jordi, un'onorificenza assegnata dalla Generalitat catalana alle personalità che grazie alla loro attività hanno dato lustro al buon nome e all'identità della regione. E fra i premiati c'è anche Leo Messi, capitano del Barça. Il motivo per cui viene conferita l'onorificenza all'argentino è spiegato dal Quim Torra, presidente della Generalitat: “Per la sua favolosa traiettoria sportiva, che lo ha portato a essere riconosciuto come il miglior calciatore di tutti i tempi”. Riguardo a quest'ultima parte del giudizio, si entra nel campo delle opinioni. Quanto al resto, nulla da eccepire. E giusto per rimarcare la straordinarietà di questo conferimento, basta ricordare che fin qui soltanto un altro calciatore si era visto insignire della Creu de Sant Jordi: un certo Johan Cruyff, che non a caso è diventato un simbolo di catalanità nonostante la nazionalità olandese. Ma proprio il riferimento al precedente di Cruyff, e al suo rapporto con l'identità catalana, fa da premessa all'incidente politico-diplomatico che arriva nel corso della serata.

Come è ben visibile grazie al video ripreso dal quotidiano El Confidencial, nel bel mezzo della serata viene celebrato un passaggio di carattere politico. Succede quando la platea e i premiati sul palco prendono a applaudire ritmicamente i politici indipendentisti che si trovano ancora in carcere, in conseguenza del referendum sull'indipendenza regionale del 1° ottobre 2017. Lì il fuoriclasse argentino si trova intrappolato in una situazione per la quale non era preparato. E in questo senso l'inquadratura è impietosa. Perché mentre tutti intorno applaudono, lui non sa proprio cosa fare con quelle mani. Potesse farle sparire per una decina di secondi, lo farebbe. E per carità, ciascuno è libero di avere le proprie idee politiche e renderle pubbliche come e quando gli pare. Ma chissà che adesso il presidente Torra e i suoi consiglieri non si siano pentiti di avere conferito l'onorificenza all'argentino. Di sicuro, l'imbarazzo è stato enorme per tutti.

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