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  • In Lega pensano ai soldi tv, per Braschi gli arbitri sono fantastici: intanto i barbari infestano gli stadi e ridono

    In Lega pensano ai soldi tv, per Braschi gli arbitri sono fantastici: intanto i barbari infestano gli stadi e ridono

    Cronache del calcio italiano, Anno Domini 2012, dicembre. 

    Il Giudice Sportivo, lo stesso che una settimana prima aveva comminato un'ammenda di 4 mila euro al Milan per lo striscione infame esposto a San Siro contro Pessotto, infligge una multa di 10 mila euro alla Juve per lo striscione altrettanto infame su Superga, esposto il 1° dicembre a Torino, da alcuni gentiluomii travestiti da tifosi bianconeri.

    La società Juve, naturalmente non c'entra nulla, come non c'entrava nulla il Mian per Pessotto, ma l'una e l'altro pagano per la responsabilitò oggettiva. Si consolida lo sconcertante tariffario in base al quale, anzichè stangare allo stesso modo ogni orrenda scritta che appaia contro chiunque, le multe sono a geometria variabile. 

    A Milano, intanto, in Lega calcio, la riunione dei presidenti di A si protrae per otto ore. Secondo voi si parla di come combattere la violenza e il razzismo negli stadi?  Del disegno di legge sugli stadi che dorme in Parlamento da quattro anni e mezzo e rischia di morire con la legislatura? Del disastro arbitrale che si rinnova a ogni turno di campionato? Della fuga degli spettatori dagli stadi sempre più obsoleti e sempre meno frequentati? Macchè.

    Bisogna stabilire come suddividere i milioni di euro che servono da paracadute per le retrocessioni. Bisogna sanare il contenzioso sui proventi dell'Europa League 2011-2012.

    Bisogna fissare la data delle elezioni per il nuovo presidente della Lega di A: l'attuale, incarica dal 2010, è dimissionario dal marzo 2011, cioè da 1 anno e 9 mesi, record mondiale che nessuno batterà mai.

    Il bello è che manco sulla data in cui andare alle urne c'è una certezza: in Lega si fissa il 20 dicembre, ma quel giorno c'è il sorteggio di Champions. Si ipotizza il 19 dicembre, ma quel giorno ci sono tre gare di Coppa Italia. Naturalmente, siccome il nostro è un Paese per vecchi, si voterà con le vecchie regole, altro che riforma dello statuto: non sia mai che cambi qualcosa.

    Non cambia niente nemmeno sul fronte arbitrale. Dal Catania massacrato di torti contro Inter, Juve e Milan, al Parma che si ribella agli errori di cui è stato vittima contro la Lazio, c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma il designatore Stefano Braschi interviene alla radio di Stato e sentenzia: "Finora, nei miei tre campionati questo è quello con il minor numero di errori. Certo, quattro o cinque sbagli gravi si potevano evitare... Non so se sia il momento giusto per l'introduzione della moviola perchè ci sono episodi che nemmno così pososno essere totalmente chiariti... Sudditanza psicologica: parlarne è stupido, coem arbiri ci sentimao offesi. Si parli di errori, ma non di sudditanza... Saremo intransigenti contro la maleducazione e l'arroganza in campo, così come chi tira calci".

    Ricapitolando: è dall'inizio della stagione che le assemblee di condominio alimentano errori e confusione (a proposito, Braschi: e i giudici di porta?); gli errori sono madornali e si moltiplicano on quantità industriale; la moviola è indispensabile, ma il designatore arbitrale non sa se sia il momento giusto per introdurla. L'importante è far finta che vada tutto bene; che il Catania non sia stato maltrattato e che non si ecceda nel rilevare gl sfondoni, sennò gli arbitri si offendono.  

    Naturalmente, Braschi non ha proferito una parola sugli striscioni immondi o i cori razzisti che, magari dovrebbero indurre i suoi sottoposti a sospendere la partita. Ma siamo diventati matti? Intanto, i barbari infestano gli stadi e ridono.

     

    Xavier Jacobelli

     

     

     

     

     

     

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